L'intervento che chiude questo secondo volume della Storia Vaticana, e questa sezione sulla pittura, probabilmente la più felice ed organica del volume, è opera di Alessandro Zuccari, il quale si concentra sui pittori che lavorarono a quel vasto progetto decorativo, progetto che egli illustra secondo una divisione di cicli pittorici, da quello delle antiche biblioteche a quello dei concilii (orientali ed occidentali), soffermandosi infine, per arricchire l'offerta di novità informative,

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... tesi della partecipazione ai lavori di una donna tra i pittori sistini, una certa Isabella de Arcangelo da Jesi non ancora identificata a livello biografico-documentario. Nell'insieme si tratta di un volume straordinariamente ricco di informazioni, di notizie, e di spunti di ricerca e di approfondimento, oltre che risultare entusiasmante per l'apparato fotografico eccezionalmente ricco e di grande preziosità per gli eruditi e gli amatori di ogni scienza. Solo un rammarico, che consiste nella difficoltà di lettura, interpretazione e connessione delle informazioni disseminate nei vari saggi, dovuta alla non perfetta organicità nella distribuzione degli argomenti, che costringono il lettore a riprendere più volte certi temi apparentemente già trattati, spostando continuamente l'attenzione e la concentrazione e perdendo così la necessaria continuità di approfondimento di cui che un tema così vasto ed interessante necessita.