Il mercato nell'Italia medievale
Giovanni Cherubini
1996
Anales de la Universidad de Alicante Historia Medieval
II Medioevo si apre, in Italia, con la crisi del sistema económico imperiale. Alia decadenza delle cittá e alia rovina dei ceti medi si acompagna, com'é noto, una crescente ruralizzazione della vita económica, demográfica, sociale, e un complessivo sposamento di equilibri a favore delle campagne e della grande proprietá e un concomitante declino proggressivo della vita mercantile e del mercato. Questi processi non furono accellerati, soprattutto con l'arrivo, poco dopo la meta del VI secólo,
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... Longobardi che, insediandosi in Italia, non riuscirono tuttavia a conquistarla completamente, ne determinarono per la prima volta dopo molti secoli dall'unificazioni realizzata da Roma una divisione destinata a durare ancora piü a lungo. II declino della vita urbana e di tutto ció che essa significava dal punto di vista económico ebbe anzi in Italia, rispetto al resto dell'Occidente, una propria specifitá nella morte di molte vecchie e glorióse cittá, come Sibari, come Metaponto, come Roselle, come Populonia, come Vetulonia, come Luni, come Spina, come tantissime altre, nel corso di una lunga agonia durata sin nel pieno Medioevo e col passaggio delle loro funzioni, in piü di un caso e prima fra tutte quella episcopale, ad altre e nuove cittá. Con la decadenza del mondo urbano e la ruralizzazione della vita económica si acompagnó il declino progressivo di quello che era uno degli strumenti centrali degli scambi, vale a diré il magnifico sistema viario romano. Per quanto nato soprattutto con funzioni militan e di unificazione amministrativa, esso constituiva naturalmente una delle condizioni essenziali degli scambi. D'altra parte, la frantumazione deH'imperio nei regni romano-barbarici si ripercosse negativamente sul fitto e tradizionale reticolo di comunicazioni marittine che avevano al loro centro l'ltalia. La stessa vicenda dell'espansione musulmana, senza voler qui riprendere l'annosa questione "Maometto-Carlomagno", determinó senza alcun dubbio, almeno temporalmente, una qualche difficoltá per la tranquillitá, la continuitá e la regolaritá degli scambi. Ció che si sa delle incursioni, delle distruzioni e poi degli insediamenti musulmani in Campania o Calabria rivela un arretramento di popolazioni verso l'interno e una chiusura verso il
doi:10.14198/medieval.1994-1995.10.03
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