La dissoluzione della forma: instabile equilibrio tra "póiesis" e "práxis" nel teatro d'avanguardia

Luca Borgia
2020
Omnes creature sunt unum purum nihil. Non dico, quod sint quid modicum vel aliquid, sed quod sint unum purum nihil. Meister Eckhart La "via negativa" della forma Nel 1925, in un periodo segnato da tormenti personali che lo accompagneranno fino agli ultimi anni della sua vita, Luigi Pirandello scrive Diana e la Tuda. L'argomento del dramma è singolarmente affine a una novella di Edgar A. Poe 1 . Lo sviluppo degli avvenimenti è trattato in modo da consentire la formulazione di alcune
more » ... i sulle idee dell'Agrigentino in merito alla "forma" dell'opera d'arte. Per restituire una breve sintesi del dramma se ne possono toccare i punti fondamentali: un giovane artista, Sirio Dossi, intraprende la realizzazione di una statua della dea Diana, che costituirà il suo capolavoro. A prestare opera di modella è la Tuda, segretamente innamorata di Sirio. Mano a mano che l'opera giunge a termine la Tuda è espropriata delle energie vitali, come se la scultura le avesse assorbite nel corso del processo di costruzione. Ad ostacolare i piani di Sirio è Nono Giuncano. Artista vecchio e disilluso, Nono Giuncano (Pirandello ce lo presenta come "doppio" problematico di Sirio) uccide Sirio Dossi poco prima che la statua sia completata e che, di conseguenza, la Tuda muoia, assimilata dalla forma della Diana. Secondo un procedimento usuale per Pirandello, Diana e la Tuda, in cui sono adombrate tematiche direttamente in dialogo con alcuni episodi delicati del rapporto del drammaturgo con l'attrice Marta Abba, viene puntellato di segni che de-
doi:10.13135/2036-5624/195 fatcat:ame3d3vqtfcjhch4ewqhchyhve