Passeggiando con Rousseau … in campagna, leggendo Les confessions
Ornella Martini
unpublished
I am a woman; I live and work isolated with my family in the countryside; I work and live in Rome as academic teacher, exploring the field of Communication Media as "natural" environments of experience and knowledge: my existence is ambivalent. To read the works of Rousseau, especially the autobiographical ones, represents a sort of "philosophical laboratory" useful to explore the artificial process that shapes personal identity and natural/cultural environments, and to understand the conflict
more »
... etween "l'amour-de-soi", the desire of authenticity, and "l'amour propre", the need for social recognition. The concept of "état de nature", that Julie Kristeva calls "l'aptitude de se tenir dans l'ouverture", is a key-for me, for all of us-to search a solution to this conflict. «È difficilissimo ridurre all'obbedienza chi non cerca di comandare, e la politica più astuta non verrebbe a capo d'assoggettare uomini, che non volessero che essere liberi». (J.J. Rousseau, Discorso sopra l'origine e i fondamenti della diseguaglianza fra gli uomini) Le ragioni e l'urgenza di un'adesione Da tempo vado in giro portandomi sempre dietro una copia dei Discorsi, come una sorta di 'summa enciclopedica' di un pensiero problematico, che impone non soltanto riflessioni ma, soprattutto, scelte politiche e morali forti, impegnative. In quelle pagine io ritrovo il senso complessivo delle mie scelte esistenziali, legate alla vita in campagna, alla cura e al rispetto dell'ambiente, alla loro complessità e contraddittorietà: nulla, infatti, è più lontano da me, così come dal pensiero e dall'esperienza personale di Rousseau, dell'idealizzazione della campagna come luogo semplice e 'naturale', spazio per facili fughe e piacevoli ritrovi. La vita in campagna è, insieme, straordinariamente bella e complicata, come lo è il concetto di 'ambiente'. Per questo l'opera di Rousseau oggi è estremamente attuale e difficile, però, da attuare: da qui deriva, al tempo stesso, la sua forza morale e la sua problematicità. Porto con me i suoi testi più impegnativi da un punto di vista pratico, i Discorsi appunto, proprio per evitare di cadere in facili e inutili semplificazioni; pur non considerandomi una studiosa di lunga data ed esperienza del suo pensiero e delle sue opere, ho voluto contribuire alla riflessione comune e interdisciplinare, sviluppatasi in occasione delle celebrazioni (non di circostanza, vista la sua attualità) del tricentenario della nascita, perché sento che il conflitto interiore irrisolto, tra rivendicazione della propria singolare ʻnatura' umana e aspirazione a universali riconoscimenti, è il centro del suo pensiero ambivalente sul conflitto tra 'natura' e 'cultura', e mi ritrovo pienamente nel caos produttivo di una conciliazione impossibile eppure urgente come impegno personale, etico e politico. Ho scelto di proporre le mie riflessioni intrecciate alla lettura de Les confessions, come testimonianza del difficilissimo tentativo, eppure tanto necessario, di conciliare mondi e aspirazioni apparentemente così differenti. Durante il percorso, più volte mi sono domandata se la presenza ridondante e centrale del mio Io non costituisse uno strumento d'indagine alla fine esagerato e
fatcat:xcsyoykayzgyvnl3rgy4yiqgau