Etnografia umanistica ne L'epistola sulla religione ed i sacrifici degli antichi prussiani di Jan Sandecki Malecki (Meletius)Humanistična etnografija v Pismu o verovanjih in žrtvovanjih starih Prusov Jana Sandeckega Maleckega (Meletius)

Lorenzo Pompeo
2015 Studia mythologica Slavica  
The author publishes a selection of excerpts from the work of Ionannes Meletius from the third decade of the sixteenth century. These excerpts address pagan customs concerning the harvest in the region comprising present-day Poland, Latvia, Lithuania, Belarus and the Ukraine. They are followed by a description of a goat sacrifice that may be related to the spring fertility cult. Customs carried out on the day of St. George (23 April), when gifts were offered to Pergrubius, the god of plants and
more » ... seeds, are also depicted. The funeral rituals are described in greatest detail, rituals that are considered to have been experienced first-hand by Meletius. They are recorded in the dialect spoken in the region between Poland and the Ukraine, Meletius' native land. These rituals prove that the Slavs believed in existence after death. There is a surprising accordance between the accounts recorded by Meletius and the reports of later ethnographic sources analyzing the same region. L'epistola di Jan Sandecki Malecki (latinizzato Ionannes Meletius), rappresenta senza dubbio una delle fonti più antiche e più interessanti sul folklore, sulle credenze e sui riti pagani in tutta quella area geografica che comprende quei territori orientali della corona polacca, attualmente Lituania, Lettonia, Bielorussia e Ucraina. Anche se non tutti i dati riportati in questa opera sono degni di fede, in ogni caso essa appare un'importante testimonianza di un interesse di carattere "protoetnografico" nei confronti delle etnie comprese nella Rzeczpospolita polacco-lituana. Infatti una buona parte delle notizie riportate dall'autore risulta il frutto di una sua conoscenza personale. Jan Malecki, noto nella versione latinizzata di Meletius, nacque a Sącz nel primo decennio del XVI secolo, in una zona di confine attualmente abitata dai Lemki, una delle comunita rutene piu occidentali. La sua era una modesta famiglia borghese. Non sappiamo se studio all'Università di Cracovia; di sicuro sappiamo che era in contatto con la vita culturale dell'allora capitale del Regno polacco. Fu protagonista del processo di affermazione della lingua polacca insieme alle figure di Biernat da Lublino, autore del primo libro stampato in polacco, Raj duszny, che uscì nel 1513, e ad altri autori dei primi libri stampati in polacco (per lo più apocrifi e letteratura popolare) come Jan da Koszyczek o Baltazar Opec. Lo stesso Malecki infatti, a partire dagli anni venti, fu membro dell'arte dei tipografi, lavorando prima nella tipografia di Ungler (dove era stato pubblicato il citato primo libro in polacco). Il suo nome comparve nel colofone dell'edizione di una versione di Baltazar Opec dello pseudo-Bonaventura, Żywot Pana Jezu Krysta del 1522, del quale Malecki fu redattore. Nel 1525 aprì una propria tipografia ed un punto vendita dei suoi libri sulla Ulica Floriañska, a Cracovia, ma l'impresa non ebbe fortuna e dovette presto chiudere i battenti. Nel 1530 aprì una tipografia presso la residenza estiva dell'arcivescovo Andrzej
doi:10.3986/sms.v3i0.1827 fatcat:s4aprz67zbapljfu6nt5si24pm