Il senso profondo dell'audiovisivo contemporaneo. Simone Arcagni, Visioni digitali. Video, web e tecnologie, Einaudi, Torino 2016
Mirko Lino
2017
CINERGIE il cinema e le altre arti Cinergie, il cinema e le altre arti Cinergie uscita n°9 aprile 2016 | ISSN 2280-9481 167 Il senso profondo dell'audiovisivo contemporaneo Simone Arcagni, Visioni digitali. Video, web e tecnologie, Einaudi, Torino 2016 Visioni digitali. Video, web e tecnologie di Simone Arcagni illustra la ricca complessità fenomenologica dell'audiovisivo digitale, analizzandone le forme, le pratiche, i contenuti, i modelli e le forme narrative, gli spazi di circolazione, i
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... di fruizione e l'apparato tecnologico. Arcagni procede mettendo al centro dell'analisi una dimensione spaziale, l'infosfera, e una linguistica, il postcinema. Questi due strumenti teorici vengono usati per affrontare la ricca offerta di formati mediali e dei relativi immaginari: narrazioni transmediali, spesso seriali, di cui si riscontrano una dominante tematica apocalittica (es. The Walking Dead) e complottistica (es. Assassin's Creed, Blue Beam), i fenomeni webnativi nella loro dimensione social e interattiva (webserie, virali, tutorial, youtuber, ecc), le ibridazioni linguistiche ed estetiche tra videogame, cinema, tv e web (machinima, AR e VR), le sperimentazioni e le riappropriazioni testuali del remix e mash-up, e ovviamente le tecnologie applicate ai mobile media connessi e geolocalizzati. In altre parole, Arcagni mostra in tutta la sua intensa articolazione un ampio territorio fatto di testualità audiovisive «ed esperienze che si rifi utano di essere catalogati all'interno di un recinto ermeneutico tradizionale, nei confi ni stretti di cinema, televisione, giornalismo» (p. VIII). Composto da quattro capitoli che segnano le tappe di un viaggio necessario in un territorio fatto di testualità audiovisive ibride, il lavoro di Arcagni attraversa spazi mediali complessi e in continua evoluzione senza soffermarsi sul senso di perdita di concetti solidi come corpo, visione, linearità, media, fi lm; anzi, lo studioso indica attentamente come quella solidità terminologica si schiuda a una dimensione arricchita, aumentata ed espansa, che vede le istituzioni mediali tradizionali, come il cinema e la Tv, ma anche l'editoria e il giornalismo, ibridarsi con le logiche e i formati mediali webnativi. In questo contesto il cinema si reinserisce come un modello linguistico di base, una riserva infi nita di immagini e immaginari da riscrivere, manipolare e ricombinare secondo gli usi e le pratiche delle audience. A partire da ciò, Arcagni prende in considerazione le discontinuità con il sistema mediale precedente, dimostrando, attraverso un ampio numero di esempi, dati e di rifl essioni raccolte negli ultimi anni, la centralità dell'audiovisivo nel sistema comunicazionale e informazionale contemporaneo. Il primo capitolo, dedicato all'infosfera, inquadra il fenomeno dell'audiovisivo digitale all'interno della "quarta rivoluzione" descritta da Luciano Floridi. Per Arcagni la forma video scrive una vera e propria rivoluzione della comunicazione, iniziata con i mobile device e internet e ora tesa a riontologizzare le forme e le esperienze culturali. Il video digitale è un testo dinamico, fl uido, aperto, che copre gli spazi sociali della Rete e crea culture media-attive. L'infosfera viene confi gurata quindi come lo spazio di una cultura ibrida, contrassegnata dalla forte riduzione della distanza tra utente, testo mediale e informazioni. Gli utenti e le loro identità, come anche la realtà, vengono ricodifi cate in un nuovo assetto mediale convergente, in cui i nuovi oggetti (post)mediali si caratterizzano per una relazione utente-testo-RECENSIONI 9 CINERGIE il cinema e le altre arti Cinergie, il cinema e le altre arti Cinergie uscita n°9 aprile 2016 | ISSN 2280-9481
doi:10.6092/issn.2280-9481/6885
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