"La Svizzera. Una prigione?" Reazioni letterarie e pittoriche alla ristrettezza elvetica

Maurizio Basili
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Dal punto di vista geografico ed economico la formazione di uno stato svizzero e la creazione di una coscienza nazionale sono difficilmente spiegabili e, agli occhi di uno storico attento-ma anche, forse, eccessivamente meticoloso-potrebbero addirittura sembrare impossibili: l'assenza di un confine naturale fatto di monti o acque fa cadere subito l'idea di un'unità dovuta a esigenze naturali; le montagne, per di più, sono al centro del Paese e le Alpi occupano gran parte del territorio, per cui
more » ... logica deduzione sarebbe che la Svizzera è un paese improduttivo. Ci indurrebbe a tale pensiero anche l'assenza di materie prime, ma si sa bene che la Confederazione ha raggiunto da anni un ottimo livello economico, limitando il più possibile gli acquisti dall'estero e, non a caso, nell'immaginario collettivo, è tutt'altro che una nazione povera e poco efficiente. Agli occhi dello stesso storico diligente e razionale, degna di una qualche preoccupazione potrebbe anche essere la gran varietà di etnie, lingue e dialetti; ma in un territorio di 41.285 Kmq convivono tranquillamente, per quanto possibile, quasi 7.600.000 persone: circa il 64% di queste è di madrelingua tedesca, il 21% ha il francese come idioma principale, il 6% è di lingua italiana, una minoranza, lo 0,5% della popolazione ha come prima lingua il romancio-un idioma neolatino appartenente al sottogruppo delle lingue retoromanze che, come tale, ha grandi affinità col ladino e col friulano parlati in Italia-e il rimanente 9% circa è rappresentato dai numerosi stranieri che hanno
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