PRIMI DATI SULL'USO DELLO SPAZIO E SUI RITMI DI ATTIVITÀ DELLA DONNOLA MUSTELA NIVALIS IN ITALIA CENTRALE

Magrini, Angelici, Boitani, Manzo, Zapponi
2003 Hystrix, It. J. Mamm. (n.s.) supp   unpublished
La donnola Mustela nivalis, è il più piccolo carnivoro conosciuto. E' distribuita in Italia su tutta la penisola fino ai 2000 m di quota e sulle isole maggiori, e, benché sia una specie largamente diffusa anche in ambienti antropizzati, pochi sono gli studi di campo condotti in Italia, che ne mettano in luce presenza, densità, ecologia di base (dieta, uso dello spazio e dell'habitat), e genetica. La presente ricerca avviata nel gennaio 2003, prevede una raccolta di dati mensile con una presenza
more » ... costante nell'area di studio, e interessa un territorio, all'interno della Riserva Regionale Parziale dei Laghi Lungo e Ripasottile, in provincia di Rieti (Lazio), caratterizzato da colture estensive e dalla presenza di una fitta rete di cana-li e di aree lacustri. La metodologia di studio si basa su sessioni di trappolaggio di durata variabile e a scadenza mensile. Vengono utilizzate trappole di legno incruen-te (in media n = 30) con esca morta (Mus musculus); gli animali catturati vengono marcati con trasponder sottocutaneo per il riconoscimento individuale, e provvisti di trasmittente radio (del peso di 1,5 g) posizionata tramite collare o zainetto. La radiolocalizzazione avviene tramite "homing", il segnale viene ricevuto a una distanza massima di 200 m, ma in media molto inferiore a causa degli ostacoli natu-rali e delle abitudini fossorie della donnola che diminuiscono notevolmente la capa-cità di ricezione del segnale. Sono stati catturati e seguiti 4 animali maschi adulti per un totale di 318 localizzazioni, 184 durante le ore diurne, 108 nelle ore nottur-ne, e 18 durante le ore crepuscolari, prese con un intervallo di 15 minuti l'una dal-l'altra, e distribuite in maniera non omogenea tra gli individui. Il massimo periodo di telemetria continuativa per un animale corrisponde a 5 giorni, questo a causa della frequente perdita della radio trasmittente nelle prime 48 ore dopo il posizio-namento (62,5 % dei casi), perdita dovuta da un lato alla morfologia della specie e dall'altro alle abitudini fossorie. Per quello che concerne l'attività, questa ha interessato il 31,52 % delle radioloca-lizzazioni prese durante il giorno, il 30,77 % di quelle prese al crepuscolo, e il 16,66 % prese nelle ore notturne, caratterizzando uno stile di vita prevalentemente diur-57
fatcat:c64v36qjdfhajccimqdxruznnq