PER FARE UN ALBERO CI VUOLE UN FIORE
Di Maisetti
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La canzone Ci vuole un fiore sulla quale i ragazzi di una scuola media del-l'hinterland milanese hanno costruito un film d'animazione, è la sigla della ras-segna-convegno realizzata a Milano nel novembre scorso da "Cinema e Psicoanalisi". L'albero spezzato è il titolo del libro pubblicato in quella occasio-ne che racconta di infanzia e adolescenza negate, ferite, messe in pericolo, evocando la vita che subisce un'interruzione. L'albero è l'individuo con i suoi problemi, le sue mancanze, le sue
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... risi d'identità, le sue confusioni tra ruolo ed essenza, le sue possibilità di relazionarsi nel privato (la famiglia, il rapporto tra genitori e figli) e nel sociale (la scuola, il gruppo, i punti di riferimento). Il libro offre una visione complessa dei disagi dell'infanzia e della adole-scenza, unendo alla trattazione di tematiche psicologiche e psicoanalitiche legate allo sviluppo dell'individuo, un'analisi di alcuni esempi che il cinema ha espresso sull'avventura che attende ogni essere umano dopo la nascita. La crescita dovrebbe essere naturale, spontanea, anche conflittuale, sem-pre e comunque aperta al libero gioco della fantasia e della scoperta, con le inevitabili frustrazioni subito contenute, e quindi in grado di contribuire alla for-mazione e alla crescita. "L'albero spezzato" testimonia la frequente, dramma-tica assenza di amore, fantasia, libertà, nella relazione che lega l'infanzia al mondo adulto. L'infanzia negata La cronaca racconta gli abusi che l'infanzia è costretta a subire. I dati rac-colti dai 29 tribunali per i minorenni sparsi in tutta Italia denunciano il raddop-pio dei casi di sevizie sessuali negli ultimi cinque anni. Sono in diminuzione gli affidamenti ai servizi sociali o agli istituti per i casi nei quali il minore ha mani-festato irregolarità nella condotta e nel carattere, o perché il minore non è dif-ficile ma è costretto a vivere in condizioni difficili. Gli affidamenti col consenso dei genitori sono in crescita, senza consenso in leggero calo: in tutto circa 10.000. Ai casi di violenza, esposti dalla stampa e dalla Tv in tutto il loro orro-re, si aggiungono poi tanti abusi soffocati nel silenzio che generano traumi insanabili. Gli abusi psicologici sono la forma più nascosta e devastante di mal-trattamento: sono le minacce, le punizioni, le strumentalizzazioni, le richieste incongruenti all'età e alle caratteristiche del bambino, gli atteggiamenti di rifiu-to e squalifica in grado di comprometterne lo sviluppo psico-affettivo. Torna l'immagine dell'albero non in grado di compiere la sua crescita naturale, trop-83 DOSSIER
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