Diventare grandi con il «Pioniere» (1950-1962)
[book]
Silvia Franchini
2006
unpublished
Questa pubblicazione si è avvalsa di un finanziamento MIUR (PRIN 2003) alla ricerca su "Scritture femminili di storia e di memoria" coordinata nazionalmente da Ilaria Porciani e svolta nell'ambito della Unità di ricerca di Firenze su "Donne e nazione. Presenze, modelli, immagini." Responsabile scientifica Simonetta Soldani. Impaginazione: Alberto Pizarro Fernández Diventare grandi con il Pioniere (1950)(1951)(1952)(1953)(1954)(1955)(1956)(1957)(1958)(1959)(1960)(1961)(1962) : politica, progetti
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... di vita e identità di genere nella piccola posta di un giornalino di sinistra / Silvia Franchini. -Firenze : Firenze university press, 2006. (Storia e Geografia / Università degli Studi di Firenze, Dipartimento di Studi storici e geografici; 3) http://digital.casalini.it/8884534879 Silvia Franchini, Diventare grandi con il Pioniere (1950)(1951)(1952)(1953)(1954)(1955)(1956)(1957)(1958)(1959)(1960)(1961)(1962): politica, progetti di vita e identità di genere nella piccola posta di un giornalino di sinistra ISBN-10: 88-8453-487-9 (online) ISBN-10: 88-8453-488-7 (print), © 2006 Firenze University Press Ringraziamenti Un vivo ringraziamento a Simonetta Soldani che, con la sua passione per la ricerca e la sua usuale disponibilità ad aiutare ricercatori vecchi e nuovi, ha voluto promuovere la pubblicazione di questo volume. A Paul Ginsborg e Mario G. Rossi sono debitrice di un'attenta lettura e valutazione del lavoro quando era in corso di elaborazione. La gentilezza della figlia di Dina Rinaldi, Erica Zveteremich, e della sorella Giuditta Rinaldi, che mi hanno generosamente fornito informazioni e documenti, mi è stata di grande aiuto. Devo inoltre una preziosa e puntuale testimonianza a Marcello Argilli, collaboratore di Gianni Rodari e Dina Rinaldi nella redazione del «Pionere». La Direzione e tutto il personale della Biblioteca nazionale centrale di Firenze, in particolare quello della sala periodici, mi hanno offerto le condizioni di lavoro ideali; in modo speciale, ringrazio Sergio Marchini, scrupoloso "conservatore" della collezione del «Pioniere» e della sezione fumetti presso la Biblioteca. Ringrazio inoltre la responsabile della Biblioteca e dell'Archivio dell'Istituto Gramsci Emilia-Romagna, Siriana Suprani, e tutto il personale; in particolare Sara Verrini, che ha facilitato la mia consultazione del Fondo Pagliarini. Licia Priami ha discusso con me questo lavoro, nato per divertimento nella sala periodici della Biblioteca nazionale centrale di Firenze, e ha preparato per la stampa la parte grafica. A lei, insieme a tutti i lettori del «Pioniere», di allora e di oggi, è dedicato il volume. Silvia Franchini Silvia Franchini, Diventare grandi con il Pioniere (1950)(1951)(1952)(1953)(1954)(1955)(1956)(1957)(1958)(1959)(1960)(1961)(1962): politica, progetti di vita e identità di genere nella piccola posta di un giornalino di sinistra ISBN-10: 88-8453-487-9 (online) ISBN-10: 88-8453-488-7 (print), © 2006 Firenze University Press Diventare grandi con il «Pioniere» 1. Lettere di ragazzi al «Pioniere»: dal dopoguerra ai primi anni Sessanta Nel 1957 usciva, presso la giovane casa editrice Feltrinelli, Vallone del Purgatorio. Lettere di ragazzi italiani, a cura della direttrice del «Pioniere», Dina Rinaldi, con una prefazione di Carlo Levi. Era una raccolta di scritti di centocinquanta bambini per la maggior parte indirizzati, tra il 1951 e il 1956, al «Pioniere», selezionati su una massa di circa quattromila passati sotto gli occhi della Rinaldi, compresi quelli inviati, nello stesso periodo, al «Corriere dei Piccoli», a giornalini dell'area cattolica e ad altri giornali per ragazzi o apparsi su riviste di pedagogia e didattica. Questo libro l'avete scritto voi dichiarava il titolo della presentazione sulle pagine del «Pioniere»: protagonisti e autori degli scritti, e tutti i giovanissimi lettori e lettrici, erano chiamati a sentirsi parte viva del Paese, benché in genere silenziosa e poco ascoltata 1 . Emergevano subito alcune profonde implicazioni della scelta della Rinaldi: se era vero, come notava nell'introduzione, che nel secondo dopoguerra non erano mancati i dibattiti e gli studi sociologici sulla condizione dell'infanzia in Italia, sui bambini abbandonati ai pericoli della strada, sul lavoro minorile, sul mancato rispetto dell'obbligo scolastico, occorreva a suo parere «anche sentire direttamente la voce di questi ragazzi, ascoltarne la vita e quella dei familiari» 2 . L'iniziativa, scriveva l'amico Levi, mossa «forse ancor più che dal desiderio di offrire un documento importante di vita contemporanea, da un senso di affetto e di amoroso riguardo» 3 verso i ragazzi, esprime forse la forza propulsiva più intima dell'impegno profuso da Dina Rinaldi a partire da quando, nei primi anni Cinquanta, all'interno del PCI, la sua attività nel settore dell'Associazione 1 Cfr. Questo libro l'avete scritto voi, «Pioniere», n. 32, 25 agosto 1957, p. 14. Ai centocinquanta autori degli scritti, di cui si pubblicava l'elenco dei nomi, sarebbe stata inviata una copia del volume in omaggio. 2 D. Rinaldi, Introduzione a Vallone del Purgatorio. Lettere di ragazzi italiani, a cura di D. Rinaldi, con prefazione di C. Levi, Milano, Feltrinelli, 1957, p. XVI. 3 C. Levi, Prefazione a Vallone del Purgatorio cit., p. VII. Silvia Franchini, Diventare grandi con il Pioniere (1950)(1951)(1952)(1953)(1954)(1955)(1956)(1957)(1958)(1959)(1960)(1961)(1962): politica, progetti di vita e identità di genere nella piccola posta di un giornalino di sinistra ISBN-10: 88-8453-487-9 (online) ISBN-10: 88-8453-488-7 (print), Pionieri d'Italia (API) e delle organizzazioni democratiche per i giovanissimi era giunta a maturare e a coinvolgerla pressoché totalmente. Nella creazione ed elaborazione del «Pioniere», svolta nel '50 insieme a Rodari, che l'avrebbe affiancata fino al '53, nella sua collaborazione ad «Educazione democratica», la rivista diretta da Ada Marchesini Gobetti, fondata nel 1953, e nella rubrica postale che aprì sul «Pioniere» nel primo numero dell'anno successivo, appena divenuta direttrice responsabile 4 , infine nell'attività svolta come dirigente dell'API, aveva privilegiato il metodo dell'inchiesta 5 e del colloquio con i ragazzi, non solo applicando con grande rigore le indicazioni del Partito comunista per fondare l'approccio pedagogico dei propri militanti sulla conoscenza dell'ambiente e delle condizioni di vita delle masse 6 , ma approfondendo e coltivando i contatti diretti -epistolari e non -con i ragazzi anche al di fuori e al di là di quanto le consentiva la piccola posta del «Pioniere». Non a caso, di Vallone del Purgatorio si parlò in seno all'VIII Consiglio nazionale dell'API (Reggio Emilia, ottobre '57) come di «un chiaro esempio metodologico» da seguire, in quanto, consentendo di capire meglio le condizioni materiali, i bisogni, il modo di pensare e di sentire dei ragazzi e delle famiglie, permetteva di diffondere più efficacemente tra di essi «nuovi e più elevati contenuti educativi» 7 . Levi, con un giudizio confermato da buoni conoscitori della scrittura infantile, poneva l'accento sull'eccezionalità del documento, una testimonianza straordinaria, consegnata dai ragazzi stessi, innanzitutto di ciò che la società 4 V. appendice 1, p. 243. 5 Infatti l'elaborazione del «Pioniere», il cui primo numero uscì il 3 settembre 1950, si era basata, tra l'altro, su inchieste tra bambini di Bologna, Genova, Roma e Modena, come risulta dalla presentazione del nuovo giornale sulla rassegna mensile della FGCI (D. Rinaldi, Il nuovo giornale dei ragazzi, «Gioventù nuova», n. 6-7, 1950, pp. 20-23) e inoltre dal dattiloscritto dell'intervento della Rinaldi su "Esperienze di giornalismo infantile" al Convegno internazionale di studio sulla stampa per ragazzi svoltosi a Milano dal 22 al 24 ottobre 1950 per iniziativa del Centro nazionale di prevenzione e difesa sociale, con la collaborazione della Federazione italiana editori di giornali, del Movimento di collaborazione civica e di varie altre organizzazioni nazionali e internazionali, in Istituto Gramsci Emilia-Romagna, Bologna, Fondo Carlo Pagliarini, b. 5. A «Educazione democratica» Dina Rinaldi collaborò, oltre che scrivendo per la rubrica Colloqui col lettore (n. 2, 1953 e n. 3, 1954) e con un intervento su I gruppi di studio dell' API (n. 6, 1954, pp. 44-47), con due importanti contributi ambedue nella rubrica Inchieste: Il ragazzo nella società italiana (n. 1, 1953, pp. 21-26) e Lettere di ragazzi (n. 1, 1954, pp. 27-35). 6 Cfr. A. Ventrone, Simboli e liturgie politiche nella propaganda elettorale del dopoguerra, in La fondazione della repubblica. Modelli e immaginario repubblicani in Emilia Romagna negli anni della Costituente, a cura di M. Salvati, Milano, Angeli, 1999, p. 168. 7 Relazione di Girolamo Federici, del Comitato direttivo nazionale dell'API, in L'VIII Consiglio nazionale dell'API, «Esperienze educative», n. 6-7-8, 1957, p. 132. Diventare grandi con il «Pioniere» (1950 3 italiana del tempo offriva (o meglio negava) all'infanzia, presso i ceti sociali più disagiati, e poi dello sguardo con cui quei bambini leggevano la loro realtà; «un documento triste e degno di meditazione. Ne esce, attraverso una serie di pennellate fin troppo uniformi, il ritratto di una società povera, legata al bisogno quotidiano, al lavoro insufficiente, alla mancanza di sicurezza, privata perfino del tempo per crescere, della pienezza dell'infanzia» 8 . Insomma, l'Italia vista come l'esatto contrario della rappresentazione comunista del Paese di Utopia, l'Unione sovietica, ma narrata da ragazzi in carne ed ossa, «che forse troppo presto hanno imparato il senso concreto, e non solo letterale, di parole che appartengono al vocabolario degli adulti: lavoro, salario, disoccupazione, stato, comune, assistenza...» 9 . Era questa una gran parte non solo dei lettori del «Pioniere», ma anche dei ragazzi dell'Italia della prima metà degli anni Cinquanta, ancora segnata dai traumi della guerra e dalle pene di un'antica miseria, aggravati dal dramma della disoccupazione 10 . L'infanzia diventava, in effetti, un Vallone del Purgatorio per i bambini che non potevano neppure terminare le scuole elementari o proseguire gli studi perché erano costretti ad andare a lavorare nei campi, o come garzoni di bottega, apprendisti meccanici, ricamatrici, raccoglitrici di gelsomini, fiaschettaie, e poi i figli dei disoccupati, dei licenziati... (una appendice del volume raccoglieva una serie di Testimonianze sul lavoro precoce), tutti rappresentati tristemente da quel luogo della periferia di Napoli richiamato dal titolo, Vallone del Purgatorio, che era servito, fino a poco tempo prima, da deposito dei rifiuti, dove un ragazzo era morto sepolto da una montagna di immondizie che gli era franata addosso mentre faceva la cernita degli oggetti e dei frammenti ancora vendibili o utilizzabili. Forse -scriveva Levi indirizzandosi alla Rinaldi -il titolo della tua antologia viene di lì, dal ricordo di quell'episodio orrendo, che rivelava, fra i tanti, la reale condizione di un'infanzia chiusa nella prigione della miseria: poiché molti, i più, dei tuoi giovani corrispondenti, appartengono, come quel morto, a un mondo di stenti, di disoccupazione, di fatica precoce, un mondo che usa 8 C. Levi, Prefazione a Vallone del Purgatorio cit., pp. IX-X. 9 D. Rinaldi, Introduzione a Vallone del Purgatorio cit., p. XII. 10 Cfr. Inchiesta sulla miseria in Italia (1951Italia ( -1952, a cura di P. Braghin, Torino, Einaudi, 1978 e G. Fiocco, L'Italia prima del miracolo economico. L'inchiesta parlamentare sulla miseria, 1951, Manduria-Bari-Roma, Lacaita Editore, 2004. Cfr. anche P. Ginsborg, Storia d'Italia dal dopoguerra a oggi. Società e politica 1943-1988, Torino, Einaudi, 1989. 250 e sgg.
doi:10.26530/oapen_356384
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