Note introduttive alla rubrica

Di Moncelli
2016 unpublished
41 La mia idea di occuparmi di alcuni temi 'scottanti' dell'attualità in una rubrica, è nata, oserei dire per caso, confrontandomi con i pazienti, leggendo l'ennesimo commento di cronaca, ascoltando distrattamente uno dei tanti talk show, dove giornalisti, criminologi, psicologi o psichiatri più o meno illustri, commentano avvenimenti particolarmente delicati della contemporaneità. Per fare qualche esempio: la maternità surrogata, la fecondazione assistita, l'esposizione sui social network di
more » ... zzi importanti della intimità umana come la morte e la malattia, l'esecuzione di crimini efferati, la mercificazione dell'infanzia, la genitorialità narcisistica, l'integralismo religioso e così via. Come ad un analista spesso accade nel controtransfert con un paziente, destata da uno stato sonnolento, di quelli che invadono in situazioni in cui un eccesso di stimoli, rumori, voci, intorpidiscono la mente, che si chiude, si ottunde, mi si è parato davanti un grande e a momenti inquietante interrogativo: dov'è la 'psiche'? Il titolo di questa rubrica annuncia il senso che questo spazio mi piacerebbe avesse all'interno della rivista: mettere in relazione alcuni accadimenti della contemporaneità con una riflessione che ne renda possibile la pensabilità. A tal proposito, il riferimento alla visione junghiana mi sembra quanto mai opportuno. Prima di trattare un argomento specifico, ho sentito l'esigenza di tracciare in modo approfondito il canovaccio, e alcune chiavi di lettura che vanno chiarite in partenza, perché attraversano trasversalmente la riflessione sui temi che di volta in volta la rubrica andrà a trattare, ma soprattutto l'atteggiamento e lo sguardo con cui affrontarli. Per cominciare questa premessa mi lascerò ispirare da alcuni spunti su alcuni temi che caratterizzano la contemporaneità. Il primo è una frase di F. Goya che nella mia memoria è legata alla traccia di un tema di maturità: «Il sonno della ragione genera mostri». A proposito di mostro, così nel Devoto Oli viene definito: «Creatura mitica risultante da una contaminazione innaturale di elementi diversi e tale da suscitare l'orrore o lo stupore». Dell'etimo fa parte il verbo latino monere, avvisare, ammonire,da cui 'evento straordinario, fenomeno, segno divino'. Il secondo spunto è quello attualmente molto noto, quanto efficace, della liquidità. L'immagine della liquidità in una lettura squisitamente simbolica, comunica per prima cosa l'aspetto dell'oltrepassamento, della possibilità di infiltrazione che caratterizza la sostanza liquida e della sua capacità di dilagare, di allargarsi per includere, ma anche di annacquare e confondere. L'opus alchemico ha l'avvio dal 'dissolvi et coagula'. La sensazione che accompagna il vissuto soggettivo della post-modernità è spesso quella di fenomeni, talvolta mostruosi, che hanno liquefatto le differenze, le barriere, e qualunque forma di definizione che fosse storicamente valida: moralmente, scientificamente e socialmente. Indubbiamente ne ha guadagnato la complessità delle visioni e anche la flessibilità, ma a tratti si ha anche l'impressione di qualcosa che si è dis-integrato, confuso e pasticciato a tal punto da apparire come un mostro, un aggregato anatomico deforme. Non si tratta solo di punti di vista, ma del concetto di 'Realtà' e di 'Verità', di cui è stata decostruita la certezza, promuovendo una pluralità di prospettive contro i punti di vista singoli, che spesso resta non elaborata e crea un dis-orientamento psichico. Ma come è traducibile tutto questo in relazione al regno della scienza e della conoscenza? La massa di informazioni a cui, in quanto individui, siamo esposti mette in continua competizione una verità scientifica con un'altra, con l'intento di affermarne l"Assoluta Verità', suffragata possibilmente da misurazioni meccaniche o statistiche. La cultura dell"esperto' viene dunque presentata come 'Autorità' legittimata per ogni tema relativo alla conoscenza. Mi sorprende che a fronte di fenomeni epocali che stanno scardinando i riferimenti che hanno guidato la nostra esistenza, hanno creato l'humus alla base della nostra identità personale e culturale, l'atteggiamento degli psicologi e degli psicoanalisti
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