HIp arthroscopy: procedure for senior surgeons or "starting point" for young orthopaedic specialist?
C Carulli, R Buly, Dott Carulli
unpublished
Con questo numero del G.I.O.T. si procede alla pubblicazione di report relativi a borse di studio assegnate dalla Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia a giovani ricercatori che hanno inteso trascorrere un periodo di approfondimento scientifico presso centri di alta specializzazione. Riteniamo che una Società Scientifica abbia questo fra i propri compiti prioritari, per cui forte è l'incoraggiamento a valutare le possibilità che i bandi di concorso offrono. La selezione delle proposte è
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... sempre stata fatta da una commissione che imparzialmente ha valutato programmi. La pubblicazione sul G.I.O.T. di quanto svolto è un impegno che i vincitori assumono e che consente ai membri della Società una corretta informazione su quanto di più interessante si sta sviluppando nell'ambito della ricerca. Prof. Pietro Bartolozzi Presidente S.I.O.T. 153 Artroscopia d'anca: intervento per chirurghi di lunga esperienza o starting point per il giovane ortopedico? RIASSUNTO Gli Autori offrono una panoramica sull'artroscopia d'anca, focalizzando sullo svi-luppo storico di questa procedura e su razionale, indicazioni, principi di tecnica e complicanze. Si tratta di un approccio di notevole impatto e con valide prospettive, come dimostra la sua progressiva diffusione. Parole chiave: artroscopia d'anca SUMMARY The Authors report about hip arthroscopy and its historical development, rationale, indications, technical principles and complications. This technique nowadays represents an effective solution with several applications, as demonstrated by its wide use. INTRODUZIONE La patologia dell'anca presenta due ambiti principali corrispondenti a due età evo-lutive differenti: nel soggetto pediatrico o in via di sviluppo, si realizzano più fre-quentemente malattie quali la displasia congenita, l'epifisiolisi, l'osteocondrosi; nel soggetto anziano, le patologie più rappresentate sono quella degenerativa e quella traumatica. In queste epoche si hanno due picchi grossolani di incidenza, ai quali corrispondono possibilità terapeutiche che vanno dalla terapia medica e/o fisiatrica a quella chirurgica, a seconda dell'entità e della gravità delle lesioni. Esiste tuttavia una "zona d'ombra" diagnostica e terapeutica in alcuni soggetti gio-vani e adulti, in cui la coxalgia si presenta in modo conclamato o più spesso clini-camente subdolo e, a causa di una diagnosi "difficile" e spesso non precisa, non si giunge a un trattamento risolutivo adeguato, ma solo a una sorta di "terapia di attesa" rappresentata da soluzioni medico-preventive (modifica o limitazione di attività fisi-ca e lavorativa) o fisiatriche aspecifiche e comunque non risolutive.
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