rivista on-line del Seminario Permanente di Estetica
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Corpo, sensibilità ed esperienza La riflessione di Valéry alla luce dell'estetica pragmatista Emanuele Crescimanno Le riflessioni che caratterizzano al meglio l'odierno statuto disciplinare dell'estetica evi-denziano una nuova definizione dei confini della disciplina e la contestuale apertura di nuovi orizzonti tematici: questo stato di cose impone un continuo riadattamento dell'i-dentità della disciplina che può dare i frutti più significativi rileggendo la propria tradi-zione e soffermandosi
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... u alcune figure particolarmente brillanti ed eccentriche che, in analoghi periodi di passaggio, hanno saputo indicare alcune linee direttrici interessanti e capaci di riconfigurare in maniera nuova gli orizzonti dell'estetica. Si tratta insomma di definire al meglio sia l'oggetto della propria riflessione sia l'opportuna metodologia della ricerca: la via più complessa ma anche più ricca di prospettive è quella che rilegge alcuni punti focali della tradizione alla ricerca di opportune chiavi interpretative che riattualiz-zate e ricontestualizzate diano la possibilità di comprendere il presente. Una figura particolarmente interessante in tale ottica è senza dubbio Paul Valéry poi-ché sviluppò la sua complessa riflessione a cavallo delle radicali rivoluzioni che segnaro-no il passaggio dall'Ottocento al Novecento, comprese al meglio la portata innovativa degli apporti delle differenti discipline alla riflessione filosofica e la seppe coniugare con la tradizione e con la rilettura della storia del pensiero. Infatti l'imponente riflessione che Valéry sviluppa dal 1894 al 1945 nei suoi Cahiers necessita per una corretta interpre-tazione e per una profonda comprensione che il lettore si assuma la responsabilità di in-dividuare in via preliminare una chiave ordinatrice che possa indicare una via da percor-rere: l'obiettivo non è quello di ridurre la complessità o la ricchezza dei temi presentati ma solamente quello di non smarrirsi né procedere seguendo le affascinanti analogie presenti; le ventinovemila pagine di riflessione impongono piuttosto all'interprete l'uti-lizzo di affilati strumenti capaci di evidenziare i temi presenti e svilupparli in maniera or-dinata e coerente.
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