Il Piano di Azione e Coesione: quali azioni, quali prospettive
Luciana
unpublished
Saccone-Dipartimento per le politiche della famiglia Piano di Azione per la Coesione Nel corso del 2011, l'azione del Governo nazionale è stata fortemente indirizzata da un lato verso l'individuazione di settori sui quali imperniare iniziative significative per lo sviluppo socio-economico delle aree del Paese in maggior ritardo di sviluppo, dall'altro all'identificazione di misure, concordate con la Commissione Europea ed in stretto raccordo con le Amministrazioni centrali e locali e con il
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... enariato economico-sociale, per accelerare l'utilizzo delle risorse afferenti la politica di coesione, per scongiurare il rischio di una perdita delle stesse. Su tali basi, il Ministro per la coesione territoriale ha elaborato il Piano d'Azione per la Coesione (PAC), quale strumento di riprogrammazione dei programmi nazionali e regionali cofinanziati dai Fondi Strutturali (sia Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sia Fondo Sociali Europeo) relativi all'attuale periodo di programmazione 2007-2013. Le Delibere CIPE n. 96 del 3 agosto 2012 e la successiva n. 113 del 26 ottobre 2012 rappresentano la cornice di riferimento per il percorso di attuazione del Piano. Il PAC oltre ad imprimere una forte accelerazione nell'attuazione della programmazione 2007-2013, caratterizzata fino a quel momento da criticità ed evidenti ritardi, punta a rafforzare l'efficacia degli interventi, anticipando i nuovi metodi di programmazione rivolta ai risultati che saranno adottati nella Programmazione comunitaria 2014-2020 e puntando alla totale trasparenza del processo di riallocazione della spesa, impegnando, a tal fine, le amministrazioni centrali e locali a rilanciare i programmi in grave ritardo, garantendo una forte concentrazione delle risorse su poche priorità. Tra queste, anche per i più volte richiamati obiettivi di Lisbona, nonché in coerenza con gli obiettivi di servizio, figurano i servizi di cura per l'infanzia e per gli anziani non autosufficienti. Tali priorità sono confluiti nel PAC a partire dalla seconda riprogrammazione, definita ed approvata a fine maggio 2012, e sono destinatarie di risorse complessivamente pari a 730 milioni di euro per interventi a beneficio delle Regioni dell'obiettivo Convergenza (Puglia, Campania, Sicilia, Calabria) per due obiettivi specifici: potenziare i servizi di cura per gli Anziani, con specifico riferimento all'offerta ADI (330 milioni di euro) e potenziare i servizi di cura e socioeducativi per l'infanzia, con specifico riferimento agli asili nido e ai servizi innovativi e integrativi per la prima infanzia (400 milioni di euro).
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