Editoriale: fronti, frontiere, affrontamenti
Fabrizio Battistelli
2016
SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI
Questo numero monografico di Sicurezza e Scienze sociali ha due obiettivi. Il primo è tematico e consiste nel recuperare l'intrinseco legame che esiste tra l'ambito interno e l'ambito internazionale del binomio sicurezza/insicurezza. Il secondo è di metodo e consiste nell'invitare la sociologia a includere, dialogando con le altre scienze sociali, questi temi nella sua analisi. Muovendo dal legame interno/internazionale, il titolo Fronti, frontiere, affrontamenti intende questo: il dato per cui
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... il pianeta è oggi un succedersi di fronti di guerra esaspera, e nello stesso tempo svuota, il concetto di frontiere. Da un lato gli stati-nazione -in testa i governi neofiti dell'Europa dell'est -rafforzano con caparbietà le frontiere, non solo politicamente ma anche fisicamente mediante trincee di filo spinato e muri di cemento. Dall'altro la tenuta materiale e simbolica di questi ostacoli viene quotidianamente sfidata da masse di profughi animate dalla forza della disperazione, in quanto in fuga dalle violenze, dalle distruzioni e dalla morte (sebbene, talvolta, finendo per incontrare quest'ultima proprio sulla via di fuga). Sempre più spesso, infatti, la destabilizzazione di intere regioni del pianeta assume la forma di insorgenze, atti terroristici, guerre civili, interventi militari diretti e indiretti di stati stranieri. Masse crescenti di uomini, donne, bambini si spostano per sfuggire ai coinvolgimenti bellici e alle persecuzioni. Nello stesso tempo i fattori economici, già di per sé preponderanti, si aggiungono e si mescolano ai fattori politici e strategici degli spostamenti migratori, generando l'inedita categoria dei "rifugiati economici". Pur riconoscendo l'enorme peso del sottosviluppo (e quindi della disoccupazione, della fame, della carestia ecc.) tra le cause dell'emigrazione, è impossibile sottovalutare la specificità delle cause belliche e la caratterizzazione di coloro che, subendone l'impatto, chiedono asilo nei paesi dell'occidente avanzato. I dati dell'UNHCR sono in questo senso significativi. Nel 2014 il numero di persone in fuga dalle guerre ha raggiunto proporzioni senza precedenti, pari a una popolazione paragonabile numericamente a quella dell'Italia. Si tratta infatti di 59 milioni e mezzo di profughi, dei quali 13 milioni e 900 mila "nuovi" profughi (di cui * Sapienza Università di Roma. fabrizio.battistelli@uniroma1.it Copyright © FrancoAngeli N.B: Copia ad uso personale. È vietata la riproduzione (totale o parziale) dell'opera con qualsiasi mezzo effettuata e la sua messa a disposizione di terzi, sia in forma gratuita sia a pagamento.
doi:10.3280/siss2016-001001
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