Osservazioni sulla scarica cosidetta « globulare »
L. Amaduzzi
1922
Il Nuovo Cimento
Sono noti gli studi del Righi s0pr~ particolari seariehe costituitc d~ m~ssc luminose in movimento lento. Egli dimostrb sine dal 1891 ~) che In searica di un grando condensatore pub produrr% in certi gas ed in opportune eircostanz% un fenomeno luminoso differente da quelli noti fine allora~ e cio~ un~ luminosit~ che nasce presso 1' elettrodo positiv% cresce di dimensioni~ poi si staecu da quell ~ elettrodo e eammin% con un~ lentezza relativ% verso il c~tod% che perb mai raggiunge. Spesso ull~
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... im~ mass~ luminos~ nc seguono altre~ e 1~ scarica~ d~ semplice che era~ diviene composta. Piit esplicit~mente diremo che il fenomeno si produce nel mode seguente. Al memento in cui comincia l~ scarica r si vede formarsi all'estremith deW elettrodo positive una luminosith, che tosto si alluuga, cpoi, a ffilandosi e strozzandosi a poc~ distanz~ d~dl'elettrodo, si staeca in btton~ parte. La mass,~ luminosu, cos~ isolata, cammiim verso l'elettsodo negative con vcloeiff~ dccrescentc e abbastauza piccola, speei'flmente verso la fine~ perch~ 1 ~ ocehio posse eomodamente seguirla ad osservarla. A qualche distanz,~ dal-1' elettrodo negative la masse luminosa si arresta, e poi d'uu I) Mere. della R. Ace. dS Bologna, serie V, t. I, peg, 315. Rend. della R. Ace. des Lb~cei~ 19 nprile 1891. Mere. della R. Ace. dS Bologna, serie V, t. I. pag. 679. Mere. della :R. Ace. di Bologna, serie V, t. lIy peg. 379. 176 L. AMADUZZI -OSSERVAZIO:NI SULLA [4] tratto sparisee~ eib ehe segna ]a fine delia searica. In eerti easi prima di sparire retrocede verso l ~ elettrodo positivo. La lunghezza delia eors% ehefa la massa luminosa~ dipende dalla pressione del gas~ ed anzi eresce al ereseere di questa. La distanza reeiproca degli elettrodi sino ad una distanza hen troppo pieco]a in eorrispondenza delia qnale il fcnomeno cambi~ "tspetto, nou ha una influenza diretta, giacehb con un elettrodo negativo spostabile seeondo 1' asse del tubo, 1~ posizione; in eui va ~ spegnersi l,~ massa luminosa, g sempre la stess% anchc variando assai h~ posizione del catodo. Dette e eonservb a queste forma di searica la denominazione di scariea, globulare, suggerita d~ una terra analogia con un fcnomeno naturale aneor~ non bene spiegato~ benehta in nuove rieerche abbia spesso ottenuto masse lmninose di form~ assai diversa d.tlla forma ovoidale ehe presentavano quelle preeedentemente studiate. Condizione indispensabile alla produzione delle scariehe globulari col metodo del Righi g ehe il eireuito di seariea abbia resistenza grandissim% quale pub raggiungersi introdueendovi colonne d' aequa distillata. Ma inoltre i5 utile ehe il eondensatore abbia eapaeitA grandissima, giaeehi) pih grande questa eapaeitA e pifl lento g il moto delle masse lumi-nose~ come pure ehe il gas nel quale si produce il fenomeno sin eonvenientemente rarefatt% giaeehg in tal modo aumenta la grandezza delle masse luminose, e la lunghezza del cammino ehe esse pereorrono. Queste eireostanz% insieme a molte altre studiate dal Righi nei suoi vari lavori, influiseono sul risultat% e eiog sul numero e forma delle masse luminose~ come pure sulla loro veloeit?~. Alcune di quelle eireostanze possono eompensarsi fra loro~ per eui non pub dirsi ehe per produrre il nuovo fenomeno sia necessario adottar% n~ urea terra pressione del gas, ng una eerta eapaeitA del eondensatore eee. eee. [5] SCA:~ICA COSIDETTA << GLOBULARE >> 177 L.'r velocita delle masse lnminose /~ pi~t 0 meno grande a seconda dei casi. Se essa ~ assai grande~ la scarica, os+ servata direttamente, non sembra diversificare affatto da una usuale scintilla, ed h solo osservandone l'imagine in uno specchio piano rapidamente girante, ehe si riconosce 1' esi-stcnz2 delle masse Imninose. Se 12 veioeit~ non /~ tanto grande (per es.; di un metro al secondo), e particolarmente se 12 scarica ~ semplice (eio~ costituita d2 una sol2 mass2 luminosa), 1' esistenza di quest2 e il suo moto sono sensibili direttamente, beneh~ 1' ocehio non possa ancora seguire 12 massa luminosa nel suo movimento. Generalmente chi osserva il fenomeno crede vedere una lingua luminosa, elm nasc2 sull' elettrodo positivo, e si allunghi rimanendo ad esso attaceata. Questo /~ 1' aspetto the 2veva ordinariamente 12 searic2 nelle prime esperienze, giaechh solo in certi easi speeiali ottenne un moto delle masse luminose qualehe poco pih lento. ~Nelle ultime il Righi mirb principalmente a trovar modo di rendere pih lento possibile il movimento delle nmsse luminose, e di 2umentare il tempo durante il qua le restano visibili. Giunse effettivamente 2(1 ottenere in eerti casi masse luminose dell2 durata di pih secondi, che si muovono abbastanza lentamente perchg 1' oeehio le segua senz2 diMcolla~ 0 2nehe che restano quasi immobili per un certo tempo, tanto che ha potuto fotografarle aprendo e chiudendo a m2no Fobbiettivo fotografico, come se davanti a questo si fosse trovato un oggetto stabile qualunque, anzich~ la scariea di till eouden satore. Altri sperimentatori prima del Righi avevano gi/~ ottenuto una luminosit'a dotat2 di movimento, eolle seariehe d'induzione; ma questo moto non era abbastanz2 lento perehg Io si potesse rilevare ed 2nehe eon qualehe diffieolth senza l'aiuto dello speeehio girant% per cui la seariea non assumeva il singolare aspetto di quelle d2 lui studiate. Le immagini ottenute dal Feddersen fin dal 1862 aceennano ad un tal movi-278 L. AMADUZZI -OSSRRVAZIO:NI SULLA. [6J mento, che meglio fu poi dimostrato da Wullner ~)~ Hertz J) ed altri. ~essuno di questi Autori ha poi studiato l'influenza delle va.'ie p'tr~i de1 eireuito di seariea, della resistenza di questo, della eapaeit'~ del eoudensatore Bee. sni fenomeni, n~ 1o moditieazioni ehe in essi si produeono in genero variando le condizioni del cireuito, n~ infine htr studiato la fornm, lumi-nosi~.~ e mode di formazione delle singole masse luminose. II. Anch'io ebbi oeeasione di produrre fatti analoghi a quelli del Righi ~) con roeehetti d' induzione e di studiare in lunghi e larghi tubi U/la bella seariea a ~osse e ]arghe stratificazioui ottennta mediante l'intervento di una differenza di potenziale alternativa e ehe mi parve potesse riattaeearsi alle m~sse laminose studiat.e daI R.iglti ~). In relazione allo studio the da qualehe tempo he intrapreso interne alla influenza della variazione di temperatura nel processo di searica elettric% he volute esaminare in siffatto riguardo anehe le seariche globulari del Righi~ ed oltre a riprendere i miei dispositivi~ he proeurato di rimettermi nelle condizioni sperimentali dal Righi deseritte. Mi sono perb per queste ultime eondizioni limitato al case intermedio di masse a movimeuto di media rapidifft. He pereib ricostituito un condensa~ore formate di 108 grandi glare. Queste giare erano disposte in mode da formare due batterie di 54~ disposte in serie o in eascata. La capacit:'~ del sistema er:r dunque eguale a quella di sole 27 glare in batteria. Lo caricava um~ grande maeehina di Holtz a q~mttro dischi, mossa con motore elettrieo. 1) Pogg. A~*n. Jubelba~*d, 1774, p. 32. (questo volume, the ~ senza numere, manc~ in molto raccolte degli A~J~.). Il circuito di scarica comprende uno spinterometr% un tubo pieno d~acqua distillata rinnovata spess% che permette d~introdurre nel circuito una colonna liquida di lunghezza variabile~ ed il tubo di vetr% munito d~elettrodi metallici e contenente un gas pih o meno rarefatt% nel quale si produce ]a scarica globulare. I tubi usati avevano una larghezza di circa 40 cm. ed uu diametro di 4 c. :Erano muniti di elettrodi filiformi di platino o di alluminio. La scarica globulare non ~ il solo fenomeno luminoso che si possa osservare nel tubo di ucarica. Infatti si producono
doi:10.1007/bf02959142
fatcat:7fpstagl4jfcbk3ly3mamp4q5i