Cenno di alcuni studi sul latte

Selmi
1846 Il Cimento  
L'esercizio del potere, si sa, è ubiquo e ricorsivo. Penetra con costanza produttiva i mille piani di immanenza che compongono il reale, contribuendo a costruirli come tali e oggettivando al loro interno relazioni di governo, regimi di verità, forme di vita. Al contempo, tuttavia, questo stesso movimento del potere genera le condizioni di possibilità di altrettanti processi di soggettivazione, fuochi di resistenza, pratiche di libertà, nuovi giochi di veridizione, movimenti di sottrazione e di
more » ... eterritorializzazione a cui, tuttavia, segue una pronta, altrettanto incessante riterritorializzazione, talvolta una cattura all'interno di nuovi dispositivi di potere e di sapere. Resta però un dato: «una società fugge dappertutto»[1], scriveva Gilles Deleuze evidenziando l'ambivalenza che contrassegna il rapporto tra l'ordine e i soggetti, tra il potere e la libertà. La vicenda dei migranti e della loro mobilità è solo la rappresentazione emblematica di questo incessante flusso di movimento che innerva la società globale. Si tratta di un flusso inevitabilmente connesso alla transizione in corso nell'ordine del potere e del sapere. Ricostruire le attuali, decisive configurazioni del controllo della mobilità migratoria seguendo le principali linee direttrici di alcuni recenti studi che indagano il tema dal punto di vista della ridefinizione dei dispositivi di governo permette di illustrare, in controluce, alcune delle principali caratteristiche della governamentalità nel Storicamente, 3 (2007)
doi:10.1007/bf02532959 fatcat:h6vhoj6igzeupiu42sga7rgfza