Mathilde Brémond: Lectures de Mélissos. Édition, traduction et interprétation des témoignagessur Mélissos de Samos

Livio Rossetti
2020 Gnomon. Kritische Zeitschrift für die gesamte klassische Altertumswissenschaft  
Mentre Georg Wöhrle veniva completando la sua cospicua trilogia concernente le fonti disponibili su Talete (2009), Anassimene e Anassimandro (2012) e, più recentemente (2018), Senofane nella collana 'Traditio Praesocratica' dell'editore De Gruyter, Mathilde Brémond ha predisposto queste 'Lectures de Mélissos' per la collana complementare, 'Studia Praesocratica', del medesimo editore. Sono seicento pagine dedicate all'edizione, traduzione e interpretazione delle testimonianze, con cospicuo
more » ... mento, rispetto alle raccolte più accreditate (Diels-Kranz, Vitali 1972 e Laks-Most 2016), del numero dei testi greci presi in considerazione. Leggiamo a p. 4 che: «Notre édition, nos traductions et nos commentaires s'attelleront ainsi essentiellement à dégager une histoire de l'interprétation de Mélissos dans l'Antiquité, en examinant à la fois les grandes lignes et l'évolution de la lecture de ce penseur, et l'interprétation particulière que chacun des auteurs a proposée». A questo scopo l'opera propone un vasto saggio introduttivo (oltre cento pagine), quindi l'edizione delle fonti rinvenute in 33 autori (p. 150-479). La serie incomincia con un trattato del Corpus Hippocraticum e termina con un testo siriaco, verosimilmente anteriore al VII secolo (non è chiaro se l'autrice abbia frugato anche nella letteratura araba, di cui non parla). Ognuna di queste sezioni è accompagnata da un'apposita (e utilissima) scheda di inquadramento. Seguono un vasto apparato di note, le tavole di comparazione con le edizioni poziori, una importante bibliografia e, infine, gli indici. Il saggio introduttivo ha la sua peculiare ragion d'essere nella difficoltà che si incontra quando si prova ad analizzare la complicata matassa costituita da richiami e proposte esegetiche che sono, quasi sempre, vistosamente ripetitive. In effetti, la figura di Melisso, condizionata dall'immagine fortemente riduttiva che ne ha dato Aristotele, da un lato ha avuto davvero poca fortuna al di fuori di questa
doi:10.17104/0017-1417-2020-4-294 fatcat:jkzgbkplb5botelko4uk5zdppi