POST-LGM FEATURES ALONG THE IONIAN CALABRIAN MARGIN (SOUTHERN ITALY)

Massimo Zecchin, Silvia Ceramicola, Emiliano Gordini, Michele Deponte, Salvatore Critelli
2011 Il Quaternario Italian Journal of Quaternary Sciences   unpublished
Zecchin M. et al., Post-LGM features along the Ionian Calabrian margin (southern Italy). (IT ISSN 0394-3356, 2011) CHIRP subbottom profiles performed on the Ionian Calabrian margin, southern Italy, allow the recognition of an irregular seabed topography. It shows both concave-up and concave-down profiles in any dip section and a local stepped geometry, with gradients between 1° and >20°. The steeper slopes are interpreted as relicts of palaeo-coastal cliffs generated by wave action during the
more » ... st-LGM relative sea-level rise. In particular, the formation of a slope locally exposed between ca. 75 and 100 m water depth is inferred to be related to the melt-water pulse (MWP) 1A (14.3-14.0 ka BP), whose depth range corresponds closely with that of this slope, assuming no subsidence or uplift. A transgressive model for high-gradient settings and stepped sea-level rise is proposed. Coastal cliffs develop and retreat due to wave erosion during phases of slow relative sea-level rise. During phases of very high rate of relative sea-level rise, coinciding with melt-water pulses, cliffs tend to be overstepped, drowned and not completely eroded. The present model may be effective in reconstructing stepped sea-level rises and the evolution of shelf areas during Late Quaternary time. RIASSUNTO: Zecchin et al., Caratteristiche successive all'ultimo massimo glaciale lungo il margine ionico della Calabria (Italia meridionale). (IT ISSN 0394-3356, 2011) Profili sismici CHIRP rilevati lungo il margine ionico della Calabria, Italia meridionale, permettono di riconoscere una irregolare topografia del fondo mare. Essa mostra profili con la concavità rivolta sia verso l'alto che verso il basso in ogni transetto orientato perpendicolarmente alla linea di costa, e localmente una geometria a gradini, con gradienti tra 1° e >20°. I pendii più inclinati sono interpretati come relitti di paleofalesie generate dall'azione dell'onda durante la risalita del livello relativo del mare successivo all'LGM. In particolare, la formazione di un pendio localmente esposto tra circa 75 e 100 m di profondità è interpretata essere collegata al "melt-water pulse" (MWP) 1A (tra 14.3 e 14 mila anni fa), la cui variazione di profondità corrisponde con quella di questo pendio assumendo ne subsidenza ne sollevamento. E' proposto un modello trasgressivo per contesti di gradiente elevato ed innalzamento del livello del mare a passi successivi. La falesie si sviluppano e retrocedono a causa dell'azione erosiva dell'onda durante fasi di lenta risalita del livello relativo del mare. Durante le fasi in cui il tasso di risalita del livello relativo del mare è molto elevato, coincidenti con i "melt-water pulses", le falesie tendono ad essere oltrepassate, annegate e non completamente erose. Il presente modello può essere efficace nel ricostruire risalite a gradini del livello del mare e l'evoluzione delle aree di piattaforma continentale durante il tardo Quaternario.
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