1946: Il voto alle donne in Italia. C'era una grande attesa …

Tina Anselmi
2007
TINA ANSELMI C'era una grande attesa ... C'era una grande attesa da parte delle donne che venivano per la prima volta chiamate a decidere sulle sorti del proprio paese. Il diritto di voto che veniva esercitato alla fine di una guerra tremenda, terribile, era per loro una prova non solo della volontà di partecipare, ma anche della capacità di impegnarsi in un passaggio, quello dalla dittatura alla democrazia, che certamente era molto importante per loro. Sappiamo che Alcide De Gasperi e Palmiro
more » ... ogliatti discussero sull'opportunità di concedere il voto alle donne e alla fine Togliatti si convinse: «se De Gasperi è d'accordo che le donne votino e siano presenti, anch'io faccio questa scelta». Possiamo quindi dire che la scelta più significativa, che fu quella del voto alle donne come crescita e garanzia di democrazia, fu fatta col consenso delle due forze politiche e sociali più significative che allora ci fossero nel paese. Molto però era lo scetticismo: si sosteneva che le donne non fossero mature per il diritto di voto, che non fossero preparate o che non sarebbero venute a votare. Ma tutte queste opinioni un po' malevole, e anche un po' ingenue se vogliamo, caddero quando la verifica ci fu: le donne andarono a votare in misura maggiore che non gli uomini, e questo dato fu già molto significativo. Avevamo avuto ragione noi, militanti di partiti diversi, che ci eravamo impegnate a portare le donne a votare per il referendum istituzionale del 2 giugno e per l'Assemblea Costituente: esse avviarono così il loro inserimento nella vita politica, in quella vita politica che ora si arricchiva del loro contributo e da cui la dittatura le aveva invece escluse.
doi:10.13128/sdd-2032 fatcat:mw7v5xpdu5agjgxwxf343reami