Scene dal mito Iconologia del dramma antico a cura di Giulia Bordignon

Edizioni Associazione, Culturale Engramma
unpublished
Qe 04 • Scene dal mito | 7 | isbn 978 88 98260 03 4 Giulia Bordignon Presentazione tra il mondo attico di V secolo e il mondo coloniale di IV secolo, si può effettivamente gettare luce, con la dovuta acribia, sulla delicatissima questione filologica dei testi tragici per noi perduti (come dimostrano i saggi su Laocoonte e Filottete in questo volume). Le reciproche risonanze avvertibili tra mito, teatro, prassi artistica si compongono allora in un quadro di allineamenti, deviazioni, metamorfosi
more » ... migrazioni: un campo di ricerca che possiamo definire come "iconologia del dramma antico". Una prima versione dei contributi qui presentati è stata pubblicata ne "La Rivista di Engramma" (www. engramma.it): O. Taplin, About Pots&Plays, n. 78 (marzo 2010); Pots&Plays. Teatro attico e iconografia vascolare: appunti per un metodo di lettura e di interpretazione, a cura del seminario Pots&Plays, n. 99 (luglio-agosto 2012); O. Taplin, Pots&Plays. Interactions between Oliver Taplin and the Italian Seminar, n. 107 (giugno 2013); G. Cerri, Il dialogo tragico e il ruolo della gestualità, n. 99 (luglio-agosto 2012); M. Centanni, C. Licitra, M. Nuzzi, A. Pedersoli, Il Laocoonte perduto di Sofocle: una ricostruzione per fragmenta testuali e iconografici, n. 107 (giugno 2013); S. Garipoli, Neottolemo o Diomede? Sul giovane imberbe al fianco di Odisseo nell'ambasciata a Lemno, Engramma n. 107 (giugno 2013); L. Rebaudo, Il tema della 'Niobe in lutto', n. 99 (luglio-agosto 2012); S. Galasso, Pittura vascolare, mito e teatro: l'immagine di Medea tra VII e IV secolo a.C., n. 107 (giugno 2013); L. Rebaudo, The Underworld Painter and the Corinthian adventures of Medea. An interpretation of the crater in Munich, n. 109 (settembre 2013); L. Rebaudo, Teatro e innovazione nelle iconografie vascolari. Qualche riflessione sul Pittore di Konnakis, n. 107 (giugno 2013); G. Bordignon, Personificazioni di concetti astratti nelle rappresentazioni teatrali e nelle raffigurazioni vascolari: alcuni esempi, n. 107 (giugno 2013). Questioni di metodo Qe 04 • Scene dal mito | 9 | isbn 978 88 98260 03 4 Qe 04 • Scene dal mito | 29 | isbn 978 88 98260 03 4 Seminario Pots&Plays Appunti per un metodo di lettura e di interpretazione Ma proprio per questo i criteri e gli elementi proposti per riconoscere un collegamento tra teatro e ceramografia vanno ripercorsi criticamente. E sarà utile, pertanto, passare in rassegna gli elementi che Taplin propone come possibili "signals", da considerare come spie inequivocabili di una connessione della ceramografia con la performance di testi in scene tragiche (Taplin 2007, 37-43), vagliando la validità probatoria di ogni classe di indizi. Riassumendo e sintetizzando si tratta, con grado diverso di significazione, dei seguenti indicatori: B. presenza di personificazioni di concetti astratti che interagiscono con la scena rappresentata; C. presenza di personaggi secondari (Nutrice, Pedagogo); D. nomi ascritti accanto alle figure rappresentate, identificabili nell'insieme come cast, ovvero come elenco di personae dramatis. Nonostante la cautela generale dello studioso, provvedendo a processare questi indicatori alla luce di un vaglio critico severo, possiamo precisare, purtroppo soprattutto in senso restrittivo, la loro affidabilità ermeneutica (anche sul punto si veda, infra, la sezione conclusiva, dedicata proprio a Taplin, del capitolo sulla storia degli studi). In particolare: A.1 La presenza di elementi riconducibili all'attrezzeria teatrale (tripodi, costumi, maschere, calzari) non sempre, anzi raramente, è un indizio probante della pertinenza della scena a un contesto stricto sensu drammaturgico. I reperti in cui compaiono oggetti di questo tipo sono spesso vasi che rappresentano, genericamente, scene cultuali di ambito dionisiaco che possono anche avere risvolti performativi importanti ma che non sono scene tratte da performances teatrali. Se sono presenti attori in azione, essi sono rappresentati come technitai Dionysou, sia all'interno di scene 'professionali', sia di scene dionisiache in senso lato. Diverso è il grado di attendibilità di elementi di scenografia che richiamano esplicitamente la scena teatrale. In particolare: A.2 Elementi architettonici univocamente teatrali: questi sono il solo indizio davvero cogente di una connessione diretta con la prassi scenica. Ma probabilmente il solo elemento che veramente appartiene a questa classe è il palcoscenico rialzato (sulle convenzioni della rappresentazione del palcoscenico teatrale, e su possibili fraintendimenti di altri supporti, rimandiamo a un prossimo approfondimento). Resta da notare però che, a quanto risulta a questo punto dell'indagine, il palcoscenico come elemento scenografico, inequivocamente Qe 04 • Scene dal mito | 30 | isbn 978 88 98260 03 4 Seminario Pots&Plays Appunti per un metodo di lettura e di interpretazione riconoscibile come tale, è attestato esclusivamente in rappresentazioni di scene comiche. A.3 Architetture scenografiche o comunque strutture architettoniche riconducibili alla decorazione scenografica. Questa classe di indizi è senz'altro la meno cogente: è vero che porte e facciate di palazzi sono implicate dai testi dei drammi che conosciamo; ma è altrettanto vero che il desiderio di contestualizzazione spaziale di un'azione non è una prerogativa della scenografia tragica, e si può presupporre, ad esempio, esistente già nella pittura mitologica anteriore all'invenzione della scenografia. In tal caso il codice della pittura vascolare può presupporre direttamente un ipotesto pittorico, da cui potrebbe aver avuto origine la convenzione vascolare parallelamente a quella della scenografia teatrale: si può insomma osservare che l'introduzione di elementi architettonici è possibile in pittura senza presupporre necessariamente una mediazione teatrale. A.4 Stilizzazione artistica e stilizzazione scenica. Alcune stilizzazioni di elementi architettonici potrebbero essere leggibili come scenografie o praticabili scenici: questa classe di segnali scenografici è senz'altro meno cogente della presenza del palcoscenico (A.2), ma più cogente di presunte architetture scenografiche (A.3). Il maggiore tasso di stilizzazione di taluni elementi la rende più cogente dei semplici elementi architettonici; tuttavia essa resta meno cogente della prima classe di indizi per due ragioni: in primo luogo perché non Oreste si taglia una ciocca di capelli sulla tomba del padre; sul crepidoma: [AΓ]AMEMNONOS (cfr. Aesch. Cho. vv. 4-7), pelike attica frammentaria attribuita al Pittore di Jena, 380 a.C. ca, University of Exeter, s.n. Qe 04 • Scene dal mito | 31 | isbn 978 88 98260 03 4 Seminario Pots&Plays Appunti per un metodo di lettura e di interpretazione Alcesti [ALKESTIS], i figli e altri personaggi (cfr. Eur. Alk.371-392), loutrophoros apula vicina al Pittore di Laodamia, 340 a.C. ca, Basel, Antikenmuseum S21. Clitemestra sveglia le Erinni, Oreste a Delfi (cfr. Aesch. Eum. 94 sgg.), cratere a campana apulo attribuito al Pittore delle Eumenidi, 380 a.C. ca, Paris, Musée du Louvre, K 71D. Qe 04 • Scene dal mito | 37 | isbn 978 88 98260 03 4 Seminario Pots&Plays Appunti per un metodo di lettura e di interpretazione Neottolemo a Delfi; Oreste dietro l'omphalos (cfr. Eur. Andr. 1114 sgg.), cratere a volute apulo attribuito al Pittore dell'Ilioupersis, 360 a.C. ca, Milano, Collezione Banca Intesa 239. Qe 04 • Scene dal mito | 38 | isbn 978 88 98260 03 4 Seminario Pots&Plays Appunti per un metodo di lettura e di interpretazione Qe 04 • Scene dal mito | 39 | isbn 978 88 98260 03 4 Seminario Pots&Plays Appunti per un metodo di lettura e di interpretazione Sacrificio di Ifigenia, lekythos a fondo bianco da Selinunte, attribuita a Douris, 500-490 a.C., Palermo, Museo Archeologico Regionale NI 1886. Qe 04 • Scene dal mito | 40 | isbn 978 88 98260 03 4 Seminario Pots&Plays Appunti per un metodo di lettura e di interpretazione Seminario Pots&Plays Appunti per un metodo di lettura e di interpretazione Breton Connelly 1993
fatcat:7fedb5l5tvgqdaqxpgju5q26xi