Enthymema VII 2012 Penser entre les langues
Heinz Wismann, Adalberto Mainardi
unpublished
Recensiamo : Heinz Wismann, Penser entre les langues. Paris: Albin Michel, 2012. Parole chiave Traduzione, ermeneutica, presocratici, identità rifles-siva Contatti adalberto@monasterodibose.it Madame de Staël trovava insopportabile la conversazione in casa di Goethe: chi prende-va la parola non la lasciava mai prima di aver terminato la frase. Solo il chiacchiericcio ininterrotto del suo salotto parigino, dove «on parle tous en même temps et tout le monde s'entend», libera il conversare dalla
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... strizione del senso compiuto, intessendolo di allu-sioni e connivenze, di sottintesi che sospendono la parola sul silenzio, la fanno rimbalza-re oltre l'interruzione casuale su una rete di condiscendenze. La distanza che separa le consuetudini mondane di Weimar da quelle della capitale francese si misura meno sul metro geografico o culturale, che su quello, altrettanto osti-nato, del codice linguistico: la sintassi tedesca non tollera interruzioni prima del punto fermo, perché la frase precipiterebbe nell'assurdo. È solo il francese, raffinatosi nell'uso di corte, a fare dell'economia di mezzi una cifra stilistica, accumulando significati e ad-densando sapori diversi nella stessa parola. Brot e pain, notava già Walter Benjamin nel 1921, non avranno mai lo stesso gusto: «L'inteso è senza dubbio identico, ma il modo d'intenderlo non lo è». Nel paradosso dell'impossibile coincidenza tra le lingue si avventurano i percorsi filo-sofici, filologici, musicali, teatrali dell'ultimo libro di Heinz Wismann, Penser entre les lan-gues (Albin Michel 2012), un'appassionante autobiografia intellettuale che è anche la nar-razione dell'impossibilità di un'identità culturale autosufficiente e, forse, dell'autentica vocazione del pensiero europeo contemporaneo. Filosofo e filologo classico, tedesco ma trapiantato in Francia, allievo e amico di Jean Bollack, con cui condivise l'avventura del laboratorio filologico-filosofico dell"École de Lille' (Héraclite ou la Séparation, 1972), Wismann, oggi «directeur d'études» emerito all'EHESS, negli anni '80 aveva contribuito ad avviare in Francia la ricezione del pensie-ro di Benjamin. Il volume che raccoglie gli atti del convegno dedicato a Walter Benjamin et Paris (1986) inaugurò la collana «Passages» (un titolo dichiaratamente benjaminiano), fondata e diretta da Wismann presso l'editore cattolico Cerf dal 1986 al 2007. Tra gli ol-tre centocinquanta volumi ospitati dalla collana, l'ormai ex direttore menziona Genesi della modernità di Maurice de Gandillac, Morale e comunicazione di Jürgen Habermas, Il principio responsabilità di Hans Jonas.
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