Luciano Pellicani e la genesi del capitalismo: l'enigma svelato
Andrea Millefiorini
2020
SocietàMutamentoPolitica: Rivista Italiana di Sociologia
Citation: A. Millefiorini (2020) Luciano Pellicani e la genesi del capitalismo: l'enigma svelato. SocietàMuta-mentoPolitica 11(21): 303-312. Conobbi Luciano Pellicani nel febbraio del 1995. L'anno prima mi ero laureato alla Sapienza con Domenico Fisichella, tesi La cultura politica in Italia dal Dopoguerra agli anni Settanta. Da tempo mi accompagnava l'idea, ma per quell'età sarebbe meglio dire il sogno, di fare il ricercatore nelle scienze sociali, e in quelle politiche in particolare. Già a
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... dici anni, del resto, avevo deciso che mi sarei iscritto a Scienze politiche, dopo aver saputo che Aldo Moro, assassinato dalle Br, aveva insegnato a "Scienze politiche", espressione mai sentita prima, e che da allora in poi divenne la mia bussola, il mio personale navigatore privato. Fisichella nel marzo del 1994 venne eletto al Senato. Per il 14 aprile, giorno della discussione della mia tesi, fu convocata l'Assemblea di Palazzo Madama. Il Professore mi preannunciò qualche giorno prima che non sarebbe potuto venire a presenziare in commissione di laurea (lasciò poco dopo definitivamente l'università). Li per lì ci restai malissimo. Il giorno della discussione vidi presentarsi in Aula tesi l'allora dott. Pietro Grilli di Cortona, suo assistente e ricercatore a Scienze politiche. Difese benissimo la mia tesi e ottenne di farle assegnare il massimo dei punti per una tesi bibliografica alla Sapienza in quegli anni. Il problema però restava. Se Fisichella lasciava l'Università, questo significava che per me difficilmente vi sarebbero state molte possibilità di andare avanti. Me ne feci una ragione. Mi iscrissi al master MBA della Luiss, approfittando di una borsa di studio, sperando di poterlo poi spendere con profitto nel mondo del lavoro. Ma alla Luiss, un giorno, riconobbi nella sala professori Pellicani. Pur non essendomi mai presentato, lo avevo già visto diverse volte ai convegni di MondOperaio. Non ci misi molto a farmi presentare da Antonio Landolfi, comune amico. Ricordo ancora le parole di Luciano quando mi incontrò per la prima volta: «Allora, qual è il problema?». In realtà sapeva già tutto, perché Landolfi gli aveva spiegato i termini della questione. Ma certo non poteva lui, Luciano Pellicani, a me, giovane laureato venuto da non si sa dove, dirmi subito quello che aveva detto ad Antonio: «Sono contentissimo, digli di venire: sono anni che, tra gli altri, mi piacerebbe avere anche un giovane socialista come collaboratore, ma fino ad ora, di questa specie, non mi si è mai presentato nessuno». A quel primo incontro mi chiese di portargli la tesi. Quando me la restituì mi disse: «Ci sono spunti interessanti. Ci tiri fuori un saggio (eravamo ancora al Lei)». Fu l'inizio di una collaborazione durata 16 anni, e fatta di intensi scambi scientifici (ovviamente in una direzio-
doi:10.13128/smp-11971
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