Tabernacoli e altari eucaristici del Rinascimento in Campania
[article]
Antonella Dentamaro
2015
Introduzione 3 Prospetto dei manufatti censiti sul territorio 8 CAPITOLO I 13 Dalla colombina al ciborio: excursus sull'evoluzione della custodia eucaristica nel corso dei secoli CAPITOLO II 19 Altare maggiore e Santissimo Sacramento: tempi e modalità di trasferimento della riserva eucaristica CAPITOLO III 23 Stabia, in «Studi di storia dell'arte», 3, 1992, pp. 257-278; Idem, Un tabernacolo della bottega di Andrea Ferrucci a Castellammare di Stabia, ivi, 14, 2003, pp. 109-120. 2 G. Pecci,
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... ra d'arte rinascimentale a Serre. Il tabernacolo eucaristico nella chiesa di San Martino Vescovo, in «Il Postiglione», XIV, 15, 2002, pp. 49-80; Idem, Tra scultura e devozione. Alcuni tabernacoli eucaristici rinascimentali nel salernitano, in «Italy vision», III, 1, gennaio 2005, pp.112-121; Idem, Marmi gentili e devozione. Il tabernacolo eucaristico di Postiglione, Edizioni ARCI Postiglione, Salerno 2008. 3 H.R. Leppien, Die neapolitanische Skulptur des späteren Quattrocento. Inaugural-Dissertation zur 5 certo meno importante è stata la consultazione della letteratura generale dedicata al rapporto tra arte ed Eucarestia prodotta, in particolare, da Otto Nußbaum, 4 Hans Caspary, 5 Maurice Erwin Cope, 6 Francesco Caglioti 7 e Achim Timmermann: 8 contributi pionieristici, che, pur escludendo l'Italia meridionale, costituiscono un imprescindibile punto di partenza per chi ha voglia di introdursi correttamente all'argomento. Uno stimolante termine di confronto è stato rappresentato anche dalle pubblicazioni di Francesco Negri Arnoldi, 9 Roberto Paolo Ciardi 10 e Patrizia Capitanio, 11 nelle quali sono studiati con sistematicità alcuni tabernacoli rispettivamente del basso Lazio, della provincia di Carrara e della diocesi di Faenza-Modigliana. La disamina della bibliografia generale e di quella specifica sui singoli casi è stata integrata da alcune verifiche condotte presso gli archivi storici -soprattutto quelli diocesani -al fine di recuperare, per gli esemplari decontestualizzati, informazioni utili a individuarne l'ubicazione originaria e a ricostruirne la successione degli spostamenti e dei cambi di funzione, privilegiando in tal senso lo studio degli episodi che, almeno all'apparenza, promettevano di massimizzare i profitti della ricerca. Accanto alle fonti inedite, si è cercato di sfruttare al meglio anche il materiale Erlangung des Doktorgrades einer Hohen Philosophischen Fakultät der Eberhard-Karls-Universität zu Tübingen, 1960. 4 O. Nußbaum, Die Aufbewahrung der Eucharistie, Hanstein, Bonn 1979. 5 H. Caspary, Das Sakramentstabernakel in Italien bis zun Konzil von Trient. Gestalt, Ikonographie und Symbolik, kultische Funktion (Diss. München, 1964), München 1964; Idem, Kult und Aufbewahrung der Eucharistie in Italien vor dem Tridentinum, in «Archiv für Liturgiewissenschaft», IX/1, 1965, pp. 102-130. 6 M.E. Cope, The Venetian chapel of the Sacrament in the sixteenth century: a study in the iconography of the early Counter-Reformation (Ph. D. diss., University of Chicago, 1965), New York/London 1979. 7 F. Caglioti, Altari eucaristici scolpiti del primo Rinascimento: qualche caso maggiore, in Lo spazio e il culto. Relazioni tra edificio ecclesiale e uso liturgico dal XV al XVII secolo, a cura di J. Stabenow, Marsilio, Venezia 2006, pp. 53-89. 8 A. Timmermann, Real Presence: Sacrament Houses and the Body of Christ, c. 1270-1600, Brepols Publishers, Turnhout (Belgium) 2009. 9 F. Negri Arnoldi, Tabernacoli, fonti battesimali e altari, in Il Quattrocento a Viterbo, De Luca Editore, Roma 1983, pp. 351-358. 10 R.P. Ciardi, "Sacrati Marmi". Preliminari per un'indagine sugli arredi liturgici in pietra tra Quattro e Cinquecento, in Le vie del marmo. Aspetti della produzione e della diffusione dei manufatti marmorei tra Quattrocento e Cinquecento, atti della giornata di studio (Pietrasanta, 3 ottobre 1992), a cura di R.P. Ciardi, S. Russo, Giunti, Firenze 1994, pp. 12-23. 11 P. Capitanio, Alcuni tabernacoli a parete di epoca rinascimentale. Un percorso artistico nella diocesi di Faenza-Modigliana, Carta Bianca Editore, Faenza 2010. favore degli scultori Cesare Quaranta e Jacopo della Pila. Per quest'ultimo in particolare è stato recuperato anche un atto di commissione inedito, che va ad aggiungersi al regesto documentario dell'artista compilato da Gaetano Filangieri. Al termine di questo percorso di studi non posso fare a meno di esprimere sentimenti di gratitudine e di riconoscenza verso quanti hanno reso meno faticose le ricerche, agevolandomi nel reperimento delle fonti bibliografiche, nella consultazione dei materiali d'archivio, nei sopralluoghi ai monumenti e nello svolgimento delle campagne fotografiche. Ringrazio quindi il personale delle soprintendenze della Campania, i funzionari dei vari istituti di ricerca frequentati, i conservatori delle chiese visitate: riportare il nome di ciascuno di essi purtroppo è impossibile, ma ho l'obbligo di ricordare
doi:10.6093/unina/fedoa/10245
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