LIBERO ARBITRIO E NEUROSCIENZE. ALCUNI SPUNTI DI RIFLESSIONE

Mattia Ruoso
2014 unpublished
Dalla fine dell'ottocento, con gli studi di Broca e di Wernicke, 1 ai giorni nostri, grazie allo sviluppo di sempre migliori strumenti tecnici per lo studio dell'attività cerebrale umana, le neuroscienze hanno permesso con chiarezza di mettere in relazione l'attività neuronale umana con il pensiero e il comportamento. Causa ed effetto di questo percorso è la convinzione, supportata dai dati empirici, che gli stati mentali soggettivi abbiano particolari correlati neurali individuabili con
more » ... one. Oltre all'ovvio impatto nell'ambito medico, le neuroscienze hanno avuto un impatto in etica, estetica, politica ed economia. È nato così un nuovo filone di indagine interdisciplinare: la neuroetica. La neuroscienziata e filosofa Adina Roskies ha proposto recentemente una partizione tra etica delle neuroscienze e neuroscienze dell'etica. 2 La prima riguarda la riflessione sulla condotta etica da tenere nell'elaborazione e nell'esecuzione degli studi neuroscientifici; riguarda inoltre la valutazione dell'impatto etico e sociale che i risultati di tali studi possono avere sulle esistenti strutture etiche, sociali e legali (come utilizziamo la nostra conoscenza per modellare la società). La seconda è relativa alle implicazioni filosofiche delle neuroscienze: nozioni come quelle di decisione, intenzione, autocontrollo, libero arbitrio, sé, possono essere studiate a partire dai dati messi a disposizione dalla ricerca. Come vengono prese le decisioni etiche nel cervello? Sono diverse da altre decisioni? Quali sono i meccanismi o le strutture che rendono possibile l'autocontrollo? Studiare il cervello significa studiare il sé? Noi siamo il nostro cervello? In questa prospettiva è ancora possibile fare uso dei concetti di libero arbitrio e di responsabilità? Il presente articolo vuole essere una breve presentazione delle implicazioni che derivano dallo sviluppo delle neuroscienze nel dibattito filosofico sul libero arbitrio. Questo, senza avere la pretesa di esaurire e toccare tutte le questioni che 1 P. Broca, «Perte de la parole, ramollissement chronique et destruction partielle du lobe antérieur gauche du cerveau», in Bulletins de la Société de Anthropologie, 11, 1861, pp. 235-237; C. Wernicke, Der aphasisce Symptomencomplex, Breslau, Cohn und Weigert, 1874. 2 A. Roskies, «Neuroethics for the new millennium», in Neuron, 35, 2002, pp. 21-23.
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