Background. Nei pazienti ad elevato rischio cardiovascolare le statine determinano una riduzione dell'incidenza degli eventi cardiovascolari, ma non è stata ancora dimostrata la loro efficacia nei pazienti in emodialisi. Metodi. È stato condotto uno studio prospettico, in doppio cieco, randomizzato, multicentrico a livello internazionale al quale hanno partecipato 2776 pazienti, di età compresa tra 50 e 80 anni, sottoposti a trattamento emodialitico. I pazienti sono stati randomizzati a

more »

... atina 10 mg/die o placebo. L'endpoint primario era rappresentato da un composito di morte per cause cardiovascolari, infarto miocardico non fatale e ictus non fatale. Gli endpoint secondari comprendevano la mortalità per ogni causa e gli eventi cardiaci e vascolari individuali. Risultati. A 3 mesi, nei pazienti trattati con rosuvastatina è stata osservata una riduzione dei livelli di colesterolo LDL in media del 43% rispetto ad un valore basale di 100 mg/dl (2.6 mmol/l). Durante un follow-up mediano di 3.8 anni, l'endpoint primario si è verificato in 396 pazienti del gruppo rosuvastatina e in 408 pazienti del gruppo placebo [rispettivamente 9.2 e 9.5 eventi per 100 pazienti-anno; hazard ratio per l'endpoint composito nel gruppo rosuvastatina vs placebo 0.96; intervallo di confidenza (IC) 95% 0.84-1.11; p = 0.59]. La rosuvastatina non ha dimostrato di ridurre nessuno dei singoli componenti dell'endpoint primario, né la mortalità totale (13.5 vs 14.0 eventi per 100 pazienti-anno; hazard ratio 0.96; IC 95% 0.86-1.07; p = 0.51). Conclusioni. Nei pazienti in emodialisi, l'inizio del trattamento con rosuvastatina ha determinato una riduzione del colesterolo LDL, ma non ha comportato alcun effetto significativo sull'endpoint primario composito di morte per cause cardiovascolari, infarto miocardico non fatale e ictus non fatale. [N Engl J Med 2009; 360: 1395-407] PROCESSO AI GRANDI TRIAL