Le lune degli emblemi e delle imprese: un breve viaggio simbolico

Giacomo Ventura
2019
1 GIACOMO VENTURA LE LUNE DEGLI EMBLEMI E DELLE IMPRESE: UN BREVE VIAGGIO SIMBOLICO Introduzione Nel panorama culturale tra Cinquecento e Seicento, la valenza simbolica della luna subisce un profondo mutamento, la cui motivazione è senza dubbio da ricercare nelle diverse connotazioni assunte dalla sua immagine fisica. In un interessante saggio su questo argomento, 1 Simonetta Bassi ha messo in luce come, muovendo dalle immagini lunari di Ariosto per giungere a quelle di Bruno e Galileo, questo
more » ... orpo celeste, presente nelle letterature di ogni tempo, sia rappresentato sempre più nei limiti della propria fisicità a scapito delle tradizionali suggestioni allegorico-metaforiche. È indubbio infatti che le osservazioni al cannocchiale di Galileo, riportate nel Sidereus Nuncius, 2 si configurino come il punto di arrivo di un percorso attraverso il quale il nostro satellite venne via via privato della sua aurea di silenziosa sacralità, evocativa e misteriosa. Tuttavia, volendo provare ad approfondire maggiormente i significati assunti dalla luna nel corso del Cinquecento, noteremo che la sua progressiva smitizzazione non trovò alcuno spazio nelle raffigurazioni presenti in un genere letterario fondamentale per la cultura umanistica e rinascimentale: l'emblematica. Compiendo un itinerario attraverso le immagini lunari che ricorrono in alcune importanti raccolte di emblemi e imprese, risulterà evidente come per tutto il secolo, questo corpo celeste rimanga legato a doppio filo a suggestioni sapienziali antiche, destinate a perdurare nel tempo. Pur non essendo la sede per una dettagliata trattazione, per contestualizzare con maggiore precisione il nostro discorso sono necessarie alcune considerazioni di carattere terminologico e storico, volte a mettere in luce i connotati essenziali di questo genere letterario. 3 L'emblematica nasceva dalla passione di alcuni umanisti verso i 1 Cfr. S. Bassi, Immagini della luna fra '500 e '600 in Il pensiero simbolico nella prima età moderna, a cura di A. Angelini , P. Caye , Roma, Olshki, 2007, pp. 261-277. 2 Cfr. G. Galilei, Sidereus Nuncius in Id. Opere, a cura di F. Brunetti, Torino, Utet, 1995, pp. 263-319. 3 Fondamentale per chiunque voglia accostarsi a questi studi è il poderoso contributo di M. Praz, Studies in seventeenth-century imagery, Roma, Edizioni di storia e letteratura, 1964. Si vedano soprattutto le pp. 11-54. Altrettanto importante è la rivista «Emblematica. An Interdisciplinary Journal for Emblem Studies», New York, 1986-. Molto utili sono inoltre le piattaforme online raggiungibili al sito Ventura -Le lune degli emblemi 2 geroglifici egiziani, conosciuti attraverso Orapollo e i suoi Hieroglyphica; 4 un interesse animato dalla volontà di riportare alla luce i significati di questo linguaggio e di replicare queste immagini sapienziali. Ritenuto antichissimo dagli umanisti, ma in realtà databile attorno al V secolo dopo Cristo, il testo orapolliano presentava i geroglifici come un linguaggio divino che, senza mediazioni, esprimeva direttamente i concetti e le idee. Lo studio di questa forma di comunicazione ermetica ebbe dunque particolare fortuna presso i circoli neoplatonici che vedevano la prova tangibile di una forma di comunicazione sacra, basata su signa raffiguranti direttamente il pensiero, senza nessuna necessità di lettere o suoni. A partire dalla princeps aldina del 1505 5 e dalla traduzione latina di Orapollo ad opera del bolognese Filippo Fasanini edita nel 1517, 6 la fortuna dei geroglifici sembrò diventare inarrestabile nel Rinascimento. 7 Nel 1556 vedevano inoltre la luce a Basilea i Hieroglyphica di Pierio Valeriano, 8 un'opera poderosa, dall'enorme successo europeo e studiatissima negli anni della Controriforma, nella quale si collegavano i geroglifici egiziani alle suggestioni dei bestiari moralizzati del medioevo. Nel clima culturale delle corti e delle accademie, questi testi avevano dato vita ad un'autentica passione verso queste immagini significanti e ben presto i geroglifici incominceranno ad essere sfruttati ad uso decorativo. Proprio con queste esplicite finalità, segnalate dallo stesso Fasanini motivando in questo modo l'utilità della sua traduzione, nascevano le prime raccolte di emblemi. 9 La data più importante per la storia di questo genere è il 1531, quando compare ad Augusta, per i tipi di Heinrich Steyner, il Liber Emblematum dell'umanista Andrea Alciato, 10 il libro di Glasgow University Emblem Website predisposte dal Centre for Emblem Studies dell'Università di Glasgow e che consentono la visualizzazione di moltissimi testi in formato digitale. 4
doi:10.6092/issn.1721-4777/9174 fatcat:uohgbj52cjg6pceyu6lxhr5w5u