Argomento
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Giuseppe Veltri, Michela Torbidoni
2019
Socrates, or on Human Knowledge
argomento [3] ssendosi instituita in Delfo Accademia, il cui impiego era la riforma dell'humano sapere, congregatasi nel tempio di Appolline, si ritrova scrittura che per parte della ragione finta carcerata, reclamava dell'oppressione che pativa per cagione della humana autorità. Si disputa se convenga esaudire la detta ragione. Si delibera che interim conseguisca il suo desio. S'apre un recetacolo per raccogliere le denuntie secrete d'assordi che circa le divolgate dottrine si comettono. Si
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... va accusato Socrate ateniese, imputato di havere tentato l'everssione dell'humane scienze. Fu nella publica assemblea altercato se conveniva lacerare tal querela overo discutterla. È preso di proseguire, per il che s'intima la difesa a Socrate, onde appresentatosi alla publica adunanza tratta la sua discolpa, e dimostra la cagione che lo motivò a sospettare dell'incertezza dell'humane discipline. Manifesta che prese origine dall'osservare le controversie che vertiscono fra li sapienti circa li principii delle cose naturali. Racconta poi certo tal litigio che li rasembrava nel suo animo vertire fra l'oggetti, sensi, intelletto, et il sapere, circa l'offerirsi primo cadaun di essi all'esame da Socrate instituito. E ritrovandosi egli circa ciò dubbioso, alla fine si risolve da oggetti principiare. Proseguisce ciò, e trovando questi come che incomprensibili, continua l'indagare la suficientia di sensi esterni et interni. Onde con acre discussione esamina egli il senso comune, imaginatione, estimativa e memoria e da questi si conduce all'intelletto. Trova parte di questi fititii e parte invalidi ad informarci della sincera verità. Doppo s'applica a riconoscere l'istesso sapere. Adduce quindici espositioni circa ciò e le confuta. Attenta finalmente se almeno si ritrovi alcuna [4] cer|ta dottrina circa l'affari humani. Per il che s'impiega a ricercare ciò che sia la prudenza. Apporta nove esplicationi di essa e le regetta. Diviene alla sospensione del giuditio, ma dubbitando che il ciò propalare apporti alcuno nocumento alla vita civile, consulta primieramente con Hippia se riuscirebbe profittevole il ciò palesare. L'admonisce a ciò non comunicare, e li dimostra molti documenti civili e politici che si tragono dalla contemplatione delle cose naturali. Capita poi a Timone, inimico dell'humano consortio, e lo persuade anzi a manifestare l'imbecilità dell'humano sapere, onde detestandoli la contemhttps://doi.
doi:10.1515/9783110557602-008
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