«Only connect!». Riflessioni sul libro di Leonardo Paggi, Il popolo dei morti. La Repubblica Italiana nata dalla guerra (1940-1946)

Mauriccia Salvati
2010 Storicamente  
Si tratta di un libro importante e 'spiazzante', o meglio, importante perché spiazzante. Rovescia prospettive consolidate, sorprende per gli accostamenti che propone, aspira a una sorta di "chiusura del cerchio" logico-argomentativa su temi di solito affrontati con il linguaggio della sofferta empatia. Libro autobiografico, ci dice in apertura l'autore ricordando come egli sia «figlio della seconda guerra mondiale» e di quella violenza; eppure, senza perdere di vista il nucleo delle esperienze
more » ... ersonali, il paradigma seguito è quello di «andare oltre la memoria di un lutto personale» e, allargando lo sguardo ad una visione della guerra più vasta e multiforme, considerare l'intera vicenda storica della nascita della Repubblica come il vero luogo in cui si produce "una difficile e dolorosa transizione ai nuovi ordinamenti repubblicani". Richiamandosi a Piero Calamandrei, Paggi sostiene, sulla base di diffuse ricerche di archivio, che la Costituzione repubblicana costituisce l'esito finale di un processo in cui il popolo dei morti «presenta muto il suo conto al mondo dei sopravvissuti». La lunga e bella introduzione rappresenta la sintesi finale di ricerche e riflessioni che l'autore conduce da anni e alle quali è giunto attraverso una serie di tappe di avvicinamento, apparentemente distanti tra di loro, che hanno avuto inizio negli anni '90, nel clima di rilettura della storia italiana e internazionale seguito alla caduta del muro di Berlino e in risposta ai pesanti Storicamente, 6 (2010)
doi:10.1473/stor68 doaj:960ae095c0e047289a3ef2eb6dc5f6d0 fatcat:2eor5cddlzdibouyjqldlm7rrq