Due dossier di Giovanni Maria Bertin

Franco Cambi
2015
Lettere su due opere bertiniane Tra le carte donate da Bertin all'Archivio della pedagogia italiane del Novecento collocato a Firenze si trovano anche due singolari dossier che raccolgono le lettere e le recensioni ricevute in relazione a due opere del Maestro bolognese: La morte di Dio (1973) e Disordine esistenziale e istanza della ragione (1981). Due opere significative dell'iter filosofico e pedagogico personale e epocale ad un tempo. L'opera del '73 riespone in chiave problematicistica e
more » ... ica il problema religioso a cui Bertin aveva dedicato attenzione fino agli anni della formazione a Milano. Quella dell'81 sta dentro l'analisi critica del tempo storico attuale che Bertin indaga con viva capacità ermeneutica alla luce del razionalismo critico-problematico che ha ereditato da Banfi e sviluppato come preciso modello pedagogico e formativo. C'è da chiedersi perché Bertin raccolse quelle recensioni in due dossier. Narcisismo? Non c'è neppure da immaginarlo. Il soggetto-Bertin è sempre al servizio delle idee, della società, della formazione degli altri come esistenze umane. E allora? Credo per continuare a ripensare criticamente, alla luce dei giudizi degli altri, due opere a cui lui stesso assegnava un rilievo significativo e molto. Rileggere quelle annotazione private e pubbliche serve a tener vivo il problema e a ripensarlo anche d altri punti-di-vista o prospettive di analisi. Allora: lì c'è un exemplum-chiave, e di metodo e di senso, del suo problematicismo. Un modello mai formale, chiuso, che rischia a sua volta esiti dogmatici (come accade a ogni forma di pensiero) e che deve pertanto mantenersi il più aperto possibile, in una ricerca sempre in fieri animata anche dalla dialettica dei punti-di-vista e dalla volontà di andar oltre le conclusioni raggiunte. Un episodio del problematicismo che si problematizza. E veramente esemplare. Su La morte di Dio Su quel testo bertiniano intervengono Felice Battaglia (che ringrazia e che leggerà con cura il testo), Gianfranco Morra (che lo critica in modo esplicito: i laici non parlino di religione, in quanto "sostanzialmente fuori" -sic!), Rita Gay Cialpi (protestante che apprezza), don Antonio Rinaldi (che ne farà fare
doi:10.13128/studi_formaz-17342 fatcat:oyxx6k3e5fap5i6zvzzxd34o7y