RIVISTA BIBLIOGRAFICA
Romolo
unpublished
so-ciali cc Cesare Alfieri », vol. I-Firenze, Galileiana, 1907 (80 gr., pp. 405). Quella grande, larga, profonda e pur tuttavia relativamente pacifica rivoluzione che in tre secoli, attorno al Mille, cambib l'aspetto delle cam-pagne italiane, è uno dei fatti più suggestivi e più appassionanti di tutta la nostra storia civile. E tale per chi la indaga, tale per chi legge i ri-sultati dell'indagine altrui: fortunata coincidenza, che può mettere autore e lettore in quello e medesimo fervore di
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... ito, in quella e medesima disposizione di simpatia dell'uno verso l'altro e di amhedue verso l'og-getto del comune interessamento da cui I'intellige-nza dei fatti è agevolata e promossa. Sempre così, del resto, quando muoviamo alla ricerca ansiosa delle sorgenti e vogliamo cogliere il segreto della gestazione oscura e del nascimento faticoso di forme, attività, rapporti nuovi della vita inciivi-duale e collettiva ; quando inseguiamo queste forme, attività, rapporti nel moto rapido del loro primo divenire, nella originaria spontaneità ed im-mediatezza. L'attuale momento delle genti agricole italiane, poi; la crisi morale da cui son commosse, le questioni che agitano, la coscienza nuova che traluce dai loro occhi, le aspirazioni tiorbide che affiorano, tutto que-sto risospinge con forza le menti nostre ad una età che ce ne mette sotto i sensi quasi i precedenti immediati. Lo stato economico e giuridico e psicologico dei nostri contadini fino a dieci anni addietro (per molti fino ad oggi e chi sa per quanti anni ancora!), è presso a poco quello a cui giunsero, dopo secoli di inconsapevoli progressi e di sforzi conscienVti, i loro progenitori lontani che vissero dal X al XIII secolo, nell'età cioè che vide nascere la borghesia urbana ben concimata dai detriti organici della proprietà ecclesiastica e feudale, come l'età nostra ne vede il ma-turarsi rigoglioso e l'affermarsi su tutte le manifestazioni della vita na-zionale. Da allora, i secoli si sono sovrapposti ai secoli, nel loro corso or lento ora sollecito, senza che l'ala del tempo abbia molto toccato quei rapporti di fatto e di diritto. I1 piccolo afittuario lavoratore di Lombardia, il mezzadro emiliaro e toscano, il bovaro ferrarese e bolognese, il gior-paliero salariato che com,pare un po'da per tutto dove è la grande pro-prietà, si sono mossi poco o nulla, come del resto poco o nulla lyordina-mento economico della azienda agraria, i processi tecnici della coltivazione, gli strumenti. Oggi, nelle regioni che già furono dell'Italia comunale, nella valle padana, nella bassa valle specialmente, dove imperarono marchesi di «La Critica. Rivista di Letteratura, Storia e Filosofia diretta da B. Croce», 6, 1908
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