Tra Ponente e Levante
[chapter]
2020
Confini, identità, appartenenze
Riassunto: Lo scrittore triestino Vladimir Bartol (Trieste 1903-Ljubljana 1967 è oggi uno degli autori sloveni più tradotti e affermati nel mondo, grazie soprattutto al suo orientalistico e profetico romanzo Alamut (1938). Poco note, tradotte e indagate sono invece le sue opere che hanno per protagonista tematica, motivica e ambientativa la natia Trieste del finis Austriae (Mladost pri Svetem Ivanu -Giovinezza a San Giovanni, 1955Giovanni, -1956) e del governo militare alleato (Tržaške
more »
... -Umoresche triestine, 1957). Il contributo si propone di colmare tale lacuna, approfondendo la narrativa bartoliana sui confini e sui conflitti, ma anche sui contatti e sugli scambi che hanno caratterizzato la Trieste del primo Novecento e del secondo dopoguerra, plasmandone tra Ponente e Levante l'odierna identità multiculturale. Abstract: Trieste-born Vladimir Bartol (1903Bartol ( -1967 is today one of the most translated and successful Slovenian writers in the world, predominantly thanks to his orientalist and prophetic novel Alamut (1938). Far less known, translated and studied, however, are his other works, mainly set in and inspired by his native town Trieste against the backdrop of finis Austriae (Mladost pri Svetem Ivanu, 1955-1956 and of the allied military government (Tržaške humoreske, 1957). This paper aims to fill this gap, shedding light on Bartoli's narrative on borders and conflicts, but also on the contacts and exchanges that characterized Trieste in the early twentieth century and after World War II, shaping its multicultural identity between East and West. | Miran Košuta Per iniziare Quando il pomeriggio del 4 maggio 1946, accettando di buon grado a Divača un passaggio in automobile da alcuni conoscenti, Vladimir Bartol tornava nella natia Trieste dopo ventisette anni di forzato esilio familiare da scrittore ormai maturo, da riconosciuto autore del dramma Lopez (1932), della raccolta di componimenti letterari Al Araf (1935) e del romanzo Alamut (1938), gli parve di scendere lungo tornanti danteschi dall'altipiano ad un approdo profondamente diverso da quello conosciuto alla vigilia del finis Austriae: una città spaccata in due dalla cortina di ferro calata dal Baltico all'Adriatico all'indomani della liberazione dal nazifascismo, un porto dilaniato, conteso tra due blocchi, sistemi, emisferi, un luogo dai mille confini, conflitti e contatti, un territorio libero pericoloso e dal futuro incerto, in cui -scriverà di lì a breve in una novella che ambirà ritrarlo con amara ironia -si capitava tra borsaneristi e alleati, fascisti e comunisti, neri, italiani e sloveni, tra profughi di ogni sorta, tra ustascia e cetnici, tra esperti colonizzatori anglo-americani, tra partigiani e orfani di guerra, tra ebrei, esuli e annamiti, tra prostitute e democristiane dalle lunghe gonne, tra un'armata di disoccupati -in breve in questa nostra vecchia bellissima Trieste adriatica che gli acuti colonizzatori hanno diviso con audacia senza scrupoli e indugi tra Piazza Unità, dove sono permessi raduni di fascisti, borsaneristi e democristiani, e Piazza Perugino, dove possono, circondati da numerose jeep alleate e auto della polizia, manifestare i lavoratori, le «venderigole» di Ponterosso, i «mandrieri» del circondario e il restante popolo lavoratore; ovvero, in breve, tra Ponente e Levante. 1 Tornava insomma a casa da straniero, lui, nato nel 1903 nel sobborgo di San Giovanni, emigrato nel 1919 con la famiglia nel Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, formatosi come intellettuale e scrittore tra Lubiana, Belgrado e Parigi, e affermatosi appena dopo la morte nel 1967 perlopiù come ininquadrabile autore || 1 Vladimir Bartol, Tržaške humoreske, Ljubljana, Cankarjeva založba, 1957, p. 21. Nell'originale: «Zateče se ti s proizvodom svojega vzvišenega duha med črnoborzijance in aleate, med fašiste in komuniste, med črnce, Italijane in Slovence, med begunce vseh odtenkov, med ustaše in četnike, med izkušene angloameriške kolonizatorje, med partizane in vojne sirote, med žide, ezule in Anamite, med prostitutke in dolgokrile demokristjanke, med armado brezposelnih; -skratka v naš stari prelepi Trst ob Jadranu, ki so ga umni kolonizatorji brez skrupulov in pomislekov smelo razplatili na Piazza Unità, kjer je dovoljeno zbirati se fašistom, črnoborzijancem in demokristjanom, in na Piazza Perugino, kjer smejo, obdani od številnih policijskih emergenc in zavezniških jeepov, manifestirati delavci, branjevke s Ponterossa, okoliški mandrijarji in ostalo delovno ljudstvo; ali na kratko, med Zahod in Vzhod» (tutte le traduzioni in italiano sono di Miran Košuta se non diversamente indicato).
doi:10.1515/9783110640069-003
fatcat:k6ia6k3xtnd6zph6wz6pwhbpwe