CHIARA SANDRIN

I Biglietto
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Nella scena "Grablegung" [Sepoltura], la penultima dell'intera opera, Mefistofele pensa di difendere il proprio diritto sullo spirito che potrebbe liberarsi dal corpo di Faust e sfuggirgli all'ultimo momento, esibendo il foglio, firmato col sangue, in cui si attestava l'antica sfida tra Faust e il demonio. La firma sul biglietto tuttavia non servirà a Mefistofele: la parte immortale di Faust gli sarà infatti sottratta con l'astuzia e a lui non resterà che lamentarsi, come un qualunque diavolo
more » ... bbato: "Bei wem soll ich mich nun beklagen? / Wer schafft mir mein erworbenes Recht? / Du bist getäuscht in deinen alten Tagen" ["Adesso da chi vado a protestare? /Chi mi darà la giustizia che mi spetta? /Vecchio come sei, ti sei fatto fregare"] (Goethe 1990: 990-991). La firma sull'attestato non basta dunque a mantenere la promessa pattuita, e del resto Faust non aveva attribuito alcun particolare significato a quella firma, quando Mefistofele l'aveva richiesta: "Das Wort erstirbt schon in der Feder" ["La parola è già morta nella penna"] (Goethe 1990:126-127), aveva affermato, chiedendo poi ironicamente se fosse necessario firmare su bronzo, marmo, carta, pergamena... E quando infine Mefistofele aveva proposto un foglietto qualunque, e una goccia di sangue per firmare, Faust aveva concluso seccamente: "So mag es bei der Fratze bleiben" ["accettiamola, questa pagliacciata"] (Goethe 1990:126-127). Che alla parola Faust non attribuisca valore costitutivo, Mefistofele lo sa bene. Era presente quando, cercando una traduzione per l'incipit del vangelo di Giovanni, "in principio era il logos", Faust aveva immediatamente scartato la possibilità che das Wort, la "parola", corrispondesse al significato del logos giovanneo, e, dopo un attento esame di diverse altre soluzioni, aveva infine deciso che la scelta del termine più appropriato dovesse cadere su die Tat, l'"azione", (Goethe 1990: 90-91), stabilendo con questo le premesse di quell'attivismo ossessivo su cui imposterà da allora in poi la sua esistenza. La scommessa con il demonio si basa infatti proprio sulla convinzione faustiana dell'impossibilità di trovare mai quiete, sulla necessità imprescindibile della continua
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