From literature and web
Remo Melchio, Giampiero Martini, Luca Dutto
2006
Emergency Care Journal
Materiale protetto da copyright. Non fotocopiare o distribuire elettronicamente senza l'autorizzazione scritta dell'editore. revisioni dalla letteratura e dal web 44 emergency care journal emergency care journal -organizzazione, clinica, ricerca • Anno II numero IV • Agosto 2006 • www.ecj.it tipo di studi la metodica ha dato risultati superiori rispetto alla CPR manuale o alla CPR automatica a pistone. È dunque improbabile che i risultati ottenuti da Hallstrom siano dovuti a una peggiore
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... one d'organo garantita da questo tipo di apparecchiatura. Lo stesso Autore propone una serie di possibili spiegazioni: performance della CPR manuale superiore all'abituale per effetto Hawthorne, tempo prolungato di utilizzo dell'apparecchio LDB-CPR (il primo shock è stato erogato in questo gruppo con un ritardo medio di 2,1 minuti), inclusione nello studio di soggetti da non rianimare per una sorta di "entusiasmo" nell'utilizzo di questa nuova metodica. Inoltre, a un'analisi post hoc, emergerebbe un beneficio nell'utilizzo di LDB-CPR nei pazienti con più lungo tempo di risposta da parte del servizio di emergenza. Lo studio di Ong è invece di tipo osservazionale e consiste in 3 fasi: la prima prevede l'esclusivo ricorso alla CPR manuale, la seconda fase può essere considerata un periodo di addestramento all'utilizzo di LDB-CPR (i dati di questa fase non sono stati inclusi nell'analisi), la terza è caratterizzata dall'utilizzo esclusivo di LDB-CPR. È chiaro che secondo l'attuale gerarchia delle evidenze medico-scientifiche i risultati prodotti da uno studio multicentrico, prospettico, randomizzato appaiono più consistenti di quelli derivanti da uno studio osservazionale. È indubbio però che l'introduzione (non in cieco) di una nuova metodica di CPR possa influenzare indirettamente altri aspetti nella gestione dell'arresto cardiaco. È plausibile infatti che, per esempio, l'introduzione in uso di un apparecchio per la CPR meccanica focalizzi l'attenzione degli operatori e funga da stimolo all'esecuzione di una CPR manuale di buona qualità, con riduzione al minimo indispensabile delle pause nelle compressioni toraciche: l'efficacia della CPR manuale viene in questo modo sopravvalutata a scapito della metodica automatica. Nel secondo studio invece il passaggio alle varie fasi viene vissuto dagli operatori come normale routine, annullando quindi il fattore confondente dovuto alla "competizione" con la macchina. Se confrontiamo poi i risultati dei due studi per quanto riguarda la sopravvivenza alla dimissione ospedaliera emergono alcuni spunti di riflessione: il grup- Compressioni toraciche manuali vs utilizzo di apparecchiature automatiche nel trattamento rianimatorio dell'arresto cardiaco extra-ospedaliero Nel tentativo di migliorare la qualità del massaggio cardiaco esterno sono stati sviluppati alcuni sistemi automatici attualmente in differenti stadi di valutazione. Nel numero del 14 giugno di JAMA sono apparsi due lavori che confrontano lo stesso sistema meccanico (load-distributing band, LDB-CPR), capace di erogare automaticamente compressioni toraciche esterne, con la rianimazione cardiopolmonare (CPR) manuale nel trattamento dell'arresto cardiaco a verosimile genesi cardiaca verificatosi in ambiente extraospedaliero. I risultati ottenuti sono apparentemente contraddittori. Hallstrom e colleghi hanno condotto uno studio prospettico randomizzato su cinque centri (554 pazienti trattati con LDB-CPR vs 517 pazienti trattati con CPR manuale). Lo studio è stato interrotto precocemente per apparente peggioramento nell'outcome secondario (dimissione in vita e performance neurologica) pur in assenza di differenza significativa tra i due gruppi per quanto riguarda l'outcome primario (sopravvivenza a quattro ore dall'arresto cardiaco). Ong e collaboratori hanno riportato i risultati di uno studio osservazionale pre-post, relativo all'impiego di LDB-CPR in un singolo servizio di emergenza (499 pazienti arruolati nella fase di CPR manuale vs 284 pazienti inclusi nella fase di trattamento con LDB-CPR). L'utilizzo di tale apparecchiatura ha migliorato l'outcome primario (recupero di circolo spontaneo) e gli outcomes secondari: sopravvivenza alla dimissione e performance neurologica. Commento. L'apparente contraddizione nei risultati dei 2 studi è da attribuire alle caratteristiche delle popolazioni di riferimento, ai criteri di inclusione, al disegno e/o alla conduzione degli studi, all'analisi dei risultati oppure più semplicemente al caso? LDB-CPR, come dimostrato in studi preclinici, sfruttando la modificazione fasica della pressione intratoracica (la cosiddetta pompa toracica), garantisce un'adeguata perfusione degli organi vitali. In questo
doi:10.4081/ecj.2006.4.44
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