Che fare se la diarrea riprende dopo un quadro di enterite

Giulia Bardasi, Luca Bertelli, Giovanni Di Nardo, Ilaria Cocchi, Martina Verna, Andrea Pession
2014 Giorn Gastr Epatol Nutr Ped   unpublished
INTRODUZIONE L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce la diarrea come una riduzione di consistenza delle feci (semiformate o liquide) e/o un aumento del numero di evacuazioni (in genere > 3 evacuazioni/24 ore) (1). Essa può essere distinta in base al meccanismo patogenetico in: • secretoria (enterotossine batteriche, peptidi intestinali vasoattivi o mutazioni di proteine di trasporto ionico) • osmotica (ingestione di soluti non-assorbibili o malassorbimento secondario ad altra
more » ... logia) • da alterata motilità intestinale e infiammatoria, quest'ultima spesso caratterizzata da sangue e muco nelle feci (2). Quando la durata della diarrea supera i 14 giorni si parla di diarrea cronica o persistente (2). DIAGNOSI L'approccio al bambino con diarrea persistente si basa su anamnesi ed esame obiettivo (3) e solo in casi selezionati su esami di laboratorio o strumentali (3) (vedi algoritmo gestionale). In particolare l'anamnesi dovrà indagare i seguenti aspetti (4,5): modalità d'e-sordio, decorso, durata dei sintomi, fattori epidemiologici, caratteristiche delle feci, presenza di incontinenza fecale o mancato raggiungimento della continen-za, presenza di dolore addominale e sue caratteristiche, calo ponderale o man-cato incremento ponderale, fattori che peggiorano/alleviano la diarrea, farma-ci, patologie sistemiche. All'esame obiettivo sarà importante valutare (4,5): stato nutrizionale, presenza di distensione o masse addominali, epatosplenomegalia, ascite e di sintomi e segni associati [Tabella 1]. Un esame obiettivo normale depone per una diagnosi di diarrea funzionale, da confermare con i criteri di Roma (5).
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