Fabio Vighi Sexual difference in European Cinema. The curse of Enjoyment

Basingstoke, Palgrave Hampshire, Macmillan
unpublished
, 2009, 258 pp. Seguendo un approccio critico che, sulla scia del pensiero di Slavoj Zižek, esplora il profondo legame tra finzione cinematografica e psicanalisi, va subito detto che questo saggio aggiunge un fondamentale tassello nel filone dei recenti sviluppi della teoria lacaniana offrendo una radicale rilettura del cinema europeo del Dopoguerra. Intesa come schermo della fantasia, la narrativa filmica è qui assunta come (pre)testo per esplorare il tema della differenza sessuale (sexual
more » ... erence) quale paradigma di riferimento alla distanza incolmabile tra uomo e donna e svelare la discrepanza e i legami tra la realtà e il Reale del godimento, da cui deriva la provocatoria tesi lacaniana "non c'è rapporto sessuale". Rohmer, Fellini, Buñuel, Pasolini, Almodóvar, Antonioni e Bergman sono solo alcuni dei registi attraverso i quali Vighi analizza i diversi modi di concepire il vuoto traumatico che alimenta il desiderio tentando di identificare, con sguardo politico, il nocciolo represso che struttura la nostra esperienza come soggetti immersi in uno specifico contesto socio-­-simbolico. La riflessione sulla differenza sessuale è articolata, in questo saggio, secondo due prospettive principali, la logica maschile dell'amore cortese e quella femminile del godimento, a loro volta declinate in sei sottosezioni tematiche, una per ciascun capitolo. Nella prima parte, l'invenzione cinematografica viene misurata sull'istanza di sublimazione che in molti registi europei è svelata attraverso la loro
fatcat:34c72ulxanfvre4qifuq757qze