METODOLOGIA STORICA
Mi
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riescono assai curiose e piacevoli le ingenue riflessioni di vecchi scrittori, che scoprono taluni disputabili procedimenti della pratica storio-grafica che in tempi più ammaliziati sogliono essere abilmente mascherati e passano senza obiezioni. Per es" l'iritervento della immaginazione nei racconti a far sì che rispondano a bisogni del nostro sentimento, in qual modo può essere con maggiore evidenza effigiato di quel che faccia il Cavalca, o chi altri fu l'autore della Vita di S. Maria
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... na? Egli fornisce le più haspettate inforinazioni su quella donna di cui i Vangeli dicono pochissimo o soltanto che fu una mag.pta peccatvix: sa narrarci per filo e per segno che Maria Maddalena ebbe dal padre, uon~o molto valoroso e in gran credito presso gl'imperatori, il castello di Magdala, del quale ella fu « baronessa D, e che sposò Giovanni l'Evangelista, e che questi, subitp dopo il banchetto nuziale, si distaccò dalla sposa per se-'guire Gesù e volle che Maria Maddalena restasse vergine, e vergine ri-mase, quantunque fosse poi detta peccatrice, ma ,non già perchè conimet-tesse peccati carnali, sì invece perchè si compiaceva di feste e di altri divertimenti in tempi austeri, nei quali le donne dovevano starsene in disparte, ecc. ecc. Ma ciascuna di queste notizie lo storico fa precedere da un « pensonii ». Il quale « pensomi » non vuol già dire « mi piace di immaginare cosi », ma: « cosi dovettero andare le cose, perclzè una santa non potè essere stata, per davvero, una poco onesta femmina D. I I E la verità che gli uomini non ricordano i fatti in mezzo ai quali vi-vono, e che essi stessi operano, quando quei fatti non si leghino a un .interesse vivo e attuale del loro spirito che li tiene vivi e presenti, si può dimostrare in modo più persuasivo di quello che si legge nella bellissima novella 151 di Franco Sacchetti? L'interrogatorio e l'esperimento, onde «Quaderni della "Critica" diretti da B. Croce», dicembre 1945, n. 3.
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