Recensione a: L. Bellatalla, E. Marescotti (a cura di), Tra scienza e Storia dell'educazione. In dialogo con Giovanni Genovesi, Roma, Anicia, 2021
Vincenzo Orsomarso
2021
Il volume preso in esame è una raccolta di saggi dedicati a Giovanni Genovesi e alla sua opera di studioso e docente, in occasione del suo ottantesimo compleanno; "un regalo", come scrivono nella presentazione Luciana Bellatalla e Elena Marescotti, "ad un amico, culturalmente vivace" ma soprattutto "capace di sollecitare avventure intellettuali". D'altra parte gli interventi, di cui daremo conto, sono tutti a cura di autori che hanno condiviso gran parte dei progetti di ricerca di Genovesi,
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... e associazioni alle collane editoriali, alle riviste, come l'ultracinquantenaria "Ricerche Pedagogiche". Studiosi che hanno imbastito un lungo e proficuo dialogo con un intellettuale che non ha mai dimenticato di attribuire una funzione morale e civile alla sua lunga e fruttuosa ricerca. Il dialogo e il confronto, che è "l'esperienza lievitante ... la ricerca", come scrive Luciana Bellatalla nel suo intervento, Il sogno (realizzato) di una vita di studio, sono stati posti al centro dell'attività di Genovesi, la cui aspirazione è stata quella di costituire un gruppo nutrito dalla condivisione di un metodo di lavoro, dalla comune definizione di un orientamento scientifico, ideale e culturale. Di fatto una scuola, precisa Bellatalla, anche se Genovesi ha sempre preferito parlare, "relativamente ai progetti e alle iniziative di cui si è fatto (e continua a farsi) promotore, di 'gruppo', coordinato attorno a lui" (p. 29). La studiosa pisana ricorda i "seminari del martedì" presso l'Università di Ferrara, un'occasione di confronto e di approfondimento per docenti e ricercatori, i seminari aperti, destinati agli studenti, e le lezioni in compresenza alla SSIS. Un confronto collettivo permanente che ha influenzato, direttamente o indirettamente, i numerosi lavori individuali, d'altronde, ricorda sempre Bellatalla, se "l'elaborazione di una ipotesi nasce ... individualmente, il passaggio dall'ipotesi alla teoria" richiede non solo l'indispensabile documentazione ma anche il "dialogo con la comunità scientifica" (p. 31). Tra i prodotti di questo intenso lavoro di ricerca le numerose collane editoriali, di cui "Noumeno" è l'ultima realizzazione in ordine di tempo; "dedicata alla rilettura sub specie educationis (e, in particolare, in e da una prospettiva di Scienza dell'Educazione) di Classici del pensiero non solo e non esclusivamente pedagogico, in un intreccio tra storia e teoria, epistemologia pedagogica e storia della scienza". Il che consente una "ricostruzione della storia dell'educazione sullo sfondo o in sinergia con la storia della cultura e della scienza e non appiattisce il discorso sull'educazione sulla filosofia, evitando, quindi, l'identificazione gentiliana di Filosofia e Pedagogia" (p. 32). Apre la raccolta Alessandra Avanzini, Il mondo salvo grazie a due angeli imperfetti e a un bambino. Una serie tv e qualche riflessione; ebbene, a quest'ultimo proposito, l'autrice punta l'attenzione sul sistema educativo che va riversando sui soggetti che dovrebbe educare un sapere arido e nozionistico, facendo leva su una presunta inedita terminologia pedagogica. In primo luogo ricorrendo alla nozione di competenza, cioè la "'comprovata capacità di utilizzare conoscenza, abilità e conoscenza personali e sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro e di studio e nello sviluppo professionale e personale'". Una definizione, non solo, a mio avviso, linguisticamente poco elegante, ma che rende evidente come l'insegnamento e l'apprendimento
doi:10.15160/2038-1034/2356
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