«Come stiamo a lingua? … Risponde il linguista». La divulgazione del sapere linguistico nelle cronache linguistiche fra gli anni 1950 e il Duemila

Sabine Schwarze
2017 Circula  
Riassunto: Il contributo riguarda la retorica dei testi divulgativi su questioni di lingua pubblicati nella stampa italiana nell'arco di un periodo in cui si sono avverate modificazioni sostanziali a livello della norma standard e dell'uso linguistico nelle sfere discorsive alte e pubbliche. Il campione dei testi selezionati come base empirica proviene da cronache linguistiche e cioè da rubriche dedicate dai quotidiani a commenti critici, informativi o anche istruttivi sull'uso «corretto o
more » ... ato» della lingua italiana, e firmate da specialisti nel campo (letterati, filologi, linguisti). Si propone essenzialmente un confronto di due cronache pubblicate fra gli anni 1950 e il primo decennio del Duemila in due dei più rinomati quotidiani nazionali, La Stampa e La Repubblica. Il corpus è indagato con l'obiettivo di individuare le strategie retoriche adoperati dagli autori per esaminare i riflessi dei paradigmi scientifici che muovono la ricerca linguistica nel discorso divulgativo sulla lingua e la pertinenza di particolari tradizioni discorsivi nella scelta di tali strategie. Abstract: This paper deals with the rhetoric of articles about language related topics published in Italian newspapers in a period of substantial changes in the field of the standard norm and the language use in the high and public discourse spheres. The sample of texts which serves as an empirical basis comes from language columns which provide critical, informative or instructive comments on the "correct or adequate" use of the Italian language, texts which were signed by specialists in the field of literature, philology and linguistics. We compare two language columns published in two of the most renowned national daily newspapers, La Stampa and La Repubblica, between the 1950s and the first decade of the 21st century. The aim of this comparison is to identify rhetorical strategies adopted by the authors to examine both the reflection on scientific paradigms which have been the subject of linguistic research on the popular discourse on language and the relevance of specific discourse traditions for the selection of these strategies. 1. La nostra definizione di cronaca linguistica segue la nozione di chroniques du langage proposta già in Verrault (2007) e ampliata in seguito nei lavori di Remysen (2005 e 2009). 2. Nell'obiettivo di interpretare l'analisi linguistica effettuata dal parlante (comune e non esperto) Sgroi distingue fra tre tipi di grammatica, vale a dire (1) la «grammatica immanente della comunità» (sistema aperto di regole costitutive acquistato da colti e incolti in modo inconsapevole); (2) la «grammatica inconscia o mentale» (sottosistema individuale posseduto dal singolo parlante) e (3) la «grammatica teorica» (sistema elaborato e studiato a scuola e quindi più ristretto rispetto al primo tipo; cf. Sgroi (2010). 3. Nell'accezione di Graffi comprendono l'uso intuitivo di nozioni che fanno riferimento all'interpretazione della sintassi senza essere fondate su principi o approcci espliciti, cf. Graffi (1994: 25-33). 4. Il termine è stato coniato nell'ambito dell'antropologia linguistica negli anni 1960 da Hoenigswald e ampliato sin dagli anni 1980 da Preston e altri, cf. fra gli altri Hoenigswald (1966) e Niedzielski/Preston (2000); per la traduzione tedesca Volkslinguistik in termini di «tutti gli enunciati ritenuti di espressione naturale [...] riferendosi a fenomeni linguistici o funzionando a livello della metacomunicazione» [trad. it. S. Schw.], cf. Brekle (1989: 39).
doi:10.17118/11143/11235 fatcat:gnciomchmvbf7bmvxv5ch5j6uu