VALUTAZIONE DELLA SENSIBILITÀ AGLI ANTIBIOTICI DI HELICOBACTER PYLORI RESISTENTI A TERAPIE ERADICANTI

D. Cabodi, L. Franzin
2006 Microbiologia Medica  
Microbiologia M e d i c a 185 BMPA, MWY a 37°C per 15 giorni) consentiva di rilevare 20 cfu/L nei campioni eseguiti prima del filtro e 1 cfu/L dopo il filtro. RT-PCR per Legionella è stata eseguita su alcuni campioni. Risultati. La ricerca di Legionella è risultata positiva prima dell'installazione dei filtri in 11 campioni dell'Ospedale A (20-400 cfu/L L.pneumophila 3, temperatura media 48.9°C) e in 4 campioni dell'Ospedale B (2000-4800 cfu/L L.spp e L.spp fluorescente, temperatura media 43°C)
more » ... e negativa dopo l'installazione dei filtri (Ospedale A, temperatura media 50.9°C, Ospedale B, 39.5°C). RT-PCR per Legionella eseguita su 5 campioni dell'Ospedale A dopo filtro ha confermato il risultato. Riduzione significativa di CBT (<1 cfu/mL) è stata osservata nei campioni prelevati dopo i filtri. Conclusioni. I filtri monouso applicati per 2 settimane nei punti di erogazione distali dell'acqua hanno eliminato completamente Legionella ed hanno ridotto significativamente CBT. Questi filtri possono prevenire l'esposizione dei pazienti ad alto rischio ai patogeni presenti nell'acqua, previo uso corretto e limitatamente ai rubinetti dove vengono applicati. Introduzione. L'infezione da Helicobacter pylori (Hp) è probabilmente una delle infezioni croniche più diffuse. Il trattamento antibiotico per l'eradicazione viene consigliato in presenza di una sintomatologia gastrica severa, ma talvolta si mostra inefficace per la presenza di resistenze primarie o secondarie. Lo scopo del lavoro è valutare la sensibilità agli antibiotici di ceppi di Hp isolati da pazienti con recidive. Metodi. Sono state analizzate biopsie gastriche prelevate da antro e fondo di 52 pazienti (35 donne e 17 uomini, età media 54 anni, range 33-77) con una storia di uno o più fallimenti di eradicazione. I campioni prelevati sono stati omogenati e seminati su piastre di terreno Agar Sangue e Agar Dent, incubate a 37 °C in microaerofilia per almeno 4 giorni. Il test della sensibilità a claritromicina, amoxicillina, metranidazolo e tetraciclina è stato eseguito combinando la tecniche diffusione da disco ed E-test su terreno Agar Sangue secondo le linee guida. Risultati. In 33 (63.5%) pazienti è stato possibile effettuare l'isolamento di Hp; nei restanti soggetti la coltura è risultata negativa per la presenza di microrganismi contaminanti a crescita rapida. Il risultato dell'antibiogramma, eseguito su 30 ceppi, ha evidenziato resistenza per amoxicillina nel 3%, per claritromicina nel 87% e per metronidazolo nel 74%. Nessun isolato si è mostrato resistente alla tetraciclina. Tutti i ceppi hanno presentato resistenza ad almeno un antibiotico e nel 60% dei casi resistenza contemporanea a claritromicina e metronidazolo, probabilmente dovuta a resistenze secondarie legate all'uso frequente di queste molecole per il trattamento della infezioni da Hp. Conclusioni. I risultati mostrano: 1-elevata percentuale di resistenza di Hp per le due molecole più frequentemente utilizzate nelle terapie eradicanti; 2-l'utilità dei test di sensibilità che evidenziano la possibilità di utilizzare la tetraciclina come antibiotico alternativo nel caso di fallimento di eradicazione di Hp con terapie standard. Nel maggio 2005 giungeva all'osservazione del dermatologo dell'Ospedale S.Chiara di Trento una giovane donna di 24 anni, di professione estetista, che presentava da circa un mese, una lesione alla coscia destra in placca (diametro 7 x 5 cm), formata da piccoli noduli palpabili alternati a tessuto lasso di colorito violaceo, associata a dolore modesto alla palpazione e deambulazione. Riferiva la comparsa nell'ultima settimana di due lesioni simili, più piccole, alle caviglie. Era stata trattata con antibiotici topici (gentamicina e tetraciclina) senza beneficio. Sulle lesioni della coscia è stato effettuato un prelievo, mediante aspirazione di materiale purulento, per esame microbiologico. Un campione è stato prelevato anche per esame istologico. L'esame microscopico con colorazione di Ziehl Neelsen ha evidenziato la presenza di numerosi batteri alcool-acido resistenti. L'amplificazione genica per la ricerca del genoma di M.tuberculosis, eseguita con sistema ProbetecET -BD, è risultata negativa. Le colture per micobatteri effettuate in MGIT e in Loewenstein Jensen, sia su materiale tal quale che dopo fuidificazione e decontaminazione, hanno evidenziato la crescita di numerose colonie di micobatteri, dopo 15 giorni nei terreni mantenuti a temperatura ambiente e dopo 20 giorni in quelli incubati a 37°. Il ceppo è stato tipizzato dal Laboratorio di Microbiologia dell'Istituto Villa Marelli-Ospedale Niguarda di Milano come Mycobacterium chelonae. Il saggio di sensibilità effettuato con E Test ha rilevato la sensibilità nei confronti di claritromicina, la resistenza ad amikacina e cefoxitina; ciprofloxacina ha mostrato una MIC di 2 µg /mL (intermedio). L'istologia evidenziava flogosi acuta suppurativa, rare cellule giganti, ricerca dei micobatteri negativa. La terapia, impostata precocemente in base al risultato dell'esame microscopico, con claritromicina per os 500 mg x 2 die, è stata prolungata per 6 mesi, tempo richiesto per la lenta graduale risoluzione del quadro clinico. Nella sede della pregressa lesione è residuata una piccola area cicatriziale. La collaborazione tra dermatologo, microbiologo ed infettivologo ha portato all'effettuazione della diagnosi in tempi rapidi ed ha permesso l'impostazione di un trattamento terapeutico corretto, condizionando positivamente l'outcome clinico. POSTER
doi:10.4081/mm.2006.3126 fatcat:prxntkn3wbhx3mtp32taz3hape