La diagnostica ecografica dell'infertilità maschile

Michele Compagnone, Aldo E. Calogero, Rosita A. Condorelli, Sandro La Vignera
2021 L Endocrinologo  
Introduzione Da un punto di vista pratico, l'infertilità maschile può essere classificata in secretoria ed escretoria. Le forme secretorie (non ostruttive) sono espressione di testicolopatia primaria. La diagnostica ecografica può essere di ausilio nella stima corretta del volume testicolare e nell'identificazione di patologie della regione scrotale. Queste ultime comprendono un'ostruzione che può interessare qualsiasi livello del tratto genitale (da prossimale a distale), dall'epididimo
more » ... tra. La diagnostica ecografica può essere d'aiuto nell'identificare la causa e la sede dell'ostruzione. L'ecografia scrotale rappresenta la prima linea nella diagnostica dell'infertilità maschile. L'eco-color Doppler (ECD) permette di valutare la vascolarizzazione del testicolo e dell'epididimo. Inoltre, l'ECD del plesso venoso pampiniforme permette di confermare la diagnosi clinica o di porre diagnosi di un varicocele non evidenziabile clinicamente [1, 2] . L'ecografia prostato-vescicolare per via trans-rettale (TRUS) permette di ottenere immagini ad alta risoluzione del tratto genitale distale, inclusi i dotti deferenti distali, le vescichette seminali, la prostata e i dotti eiaculatori, ed è considerata essenziale nella diagnosi delle ostruzioni distali del tratto genitale maschile. Va riservata, in prima istanza, ai pazienti con quadro di oligoposia (volume dell'eiaculato <1,5 mL). M. Compagnone L'ecografia nelle forme non ostruttive La diagnostica ecografica può essere di ausilio rivelando la possibile riduzione del volume testicolare (<12 ml), le alterazioni dell'ecotessitura e/o della vascolarizzazione parenchimale, la possibile assenza del/dei testicolo/i in sede scrotale, la presenza di varicocele, ecc. Il plesso pampiniforme, in condizioni normali, consiste in un insieme di vasi di diametro <2 mm che confluiscono nella vena spermatica. La presenza di strutture tubulari anecogene di diametro >2-3 mm superiormente o lateralmente al testicolo e in alcuni casi estese posteriormente e inferiormente, con presenza di reflusso venoso documentabile tramite ECD, permette di porre diagnosi di varicocele [3] . Lo studio ecografico della regione scrotale può contribuire anche a porre il sospetto della presenza di nutcracker, condizione caratterizzata da compressione della vena renale tra aorta e arteria mesenterica superiore. In questo caso, il calibro medio delle varici scrotali in clinostatismo appare marcatamente aumentato (>4 mm), l'ECD permette di valutare il picco di velocità di flusso in sede ilare e aorto-mesenterica [4] . Recentemente è stata descritta l'associazione tra dilatazione del plesso venoso pampiniforme e plesso venoso periprostatico (evidenziabile mediante TRUS) nei pazienti con varicocele condizionante la risposta seminologica dopo procedura di correzione del varicocele [5] . L'assenza stabile all'ecografia scrotale di uno o entrambi i didimi depone per anorchia congenita e/o criptorchidismo; i testicoli possono essere documentati nel canale inguinale e in addome come strutture ovoidali ipoecogene, solitamente di dimensioni inferiori alla norma, spesso con microcalcificazioni. La presenza di ipo-atrofia testicolare all'ecografia scrotale indirizza la diagnosi verso una forma non ostruttiva di infertilità, condizione associata a compromissione dei parametri convenzionali e biofunzionali del liquido seminale
doi:10.1007/s40619-021-00901-9 fatcat:2bvumwmds5ehlkklprhavtsweu